Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico, capolavoro del Gotico primitivo dalle linee semplici e severe, venne edificata a partire dal 1292 quale luogo di preghiera riservato ai monaci, accanto ad essa si trovava infatti il convento dei frati Domenicani, presenti ad Alba fin dal 1230. I lavori di costruzione si prolungano nel tempo e vengono ultimati solo nel 1474; ma ancora tra fine del Seicento e primo Settecento la chiesa subisce alcune modifiche, si costruiscono le tombe e si aggiungono le cappelle laterali. L’edificio religioso in stile gotico primitivo, ha una facciata austera ed elegante, il portone è inserito in una profonda strombatura di piccole colonne di arenaria e mattoni e la lunetta superiore ha affrescata la Madonna del Rosario con S. Domenico e Santa Caterina da Siena.
L’interno è suddiviso in tre navate da quattro file di colonne due centrali cilindriche e due di semicolonne incassate nei muri perimetrali; un tempo erano tutte a scacchi bianco nere, oggi solo alcune conservano questo decoro. In epoca napoleonica il convento e la chiesa vengono considerate proprietà nazionali e quest’ultima, persa la funzione religiosa, sarà usata come scuderia.
Ormai chiusa al culto, da trent’anni è gestita dalla Famija Albeìsa, che l’ha resa da luogo di culto, sede di manifestazioni culturali. Nel 1983 l’associazione si è anche impegnata a far restaurare l’edificio, per riportarlo agli antichi splendori, recuperando gli affreschi quattrocenteschi.
L’interno presenta opere artistiche di diverse epoche, poco è riemerso alla luce degli affreschi originali e ad essi si aggiungono complessi scultorei moderni e contemporanei.
La prima grande opera che si incontra nella navata sinistra è il gruppo marmoreo de La Pietà di Leonardo Bistolfi, realizzata nel 1915 in alto e basso rilievo. Segue il Cristo, attribuito a Edoardo Rubino (1871-1954), che un tempo era collocata sopra l’altare maggiore; infine troviamo la pala del Sacro cuore di Gesù, San Domenico e angeli del 1827 di Stefano Chiantore.
Nell’abside a destra c’è il sarcofago di Novelli Saracena, che ha nella lunetta la Deposizione di Giovanni Perosino 1517.
Sopra l’altare maggiore è appesa la scultura bidimensionale La Croce che Bruno Sacchetto ha realizzato appositamente per il San Domenico nel 2003.
Lungo tutte le pareti sono riemersi alcuni piccoli resti di affreschi del ciclo pittorico medievale, risalente alla fine del XIV secolo; partendo dalla navata sinistra si trovano Cristo di pietà tra la Madonna e San Giovanni fine XIV sec.; Maddalena; Abbraccio di San Domenico e San Francesco; Adorazione dei Magi con Santi ai lati del XV sec.
Nella cappella absidale di sinistra ci sono Le Storie di Sant’Antonio e a destra Storie di Santa Caterina di Alessandria del XIV sec. Nella cappella absidale di destra La Madonna della Misericordia con committenti della seconda metà del XIV sec. e il San Domenico statua lignea di Markus Perathoner e Sigmud Holzknecht.
Sono stati effettuati lavori di recupero degli affreschi della volta.