Presentazione del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Prof. Lorenzo Massobrio
Beppe Fenoglio è uno scrittore classico, uno dei massimi del Novecento italiano.
E' stato iscritto dal 1940 al 1943 alla nostra Facoltà di Lettere e Filosofia, ma nel 1943 è stato costretto a lasciare gli amatissimi studi perché è stato chiamato alle armi. All'indomani dell'8 settembre si è unito ai partigiani che operavano sulle Langhe e al loro fianco ha combattuto fino alla fine della guerra contro i fascisti e i tedeschi.
Le sue opere maggiori - Primavera di bellezza, il Partigiano Johnny e Una questione privata (queste ultime due pubblicate dopo la morte prematura avvenuta nel 1963) - sono un'altissima testimonianza degli orrori e della violenza non solo di quella guerra civile, ma di tutte le guerre.
La fedeltà documentaria e il valore storico e etico depositati nei suoi scritti lievitano infatti alla luce della intensa e dolente meditazione, pervasa di pietas verso le vittime, sugli interrogativi ultimi dell'uomo e del suo destino, la morte e la violenza, il bene e il male, la libertà a la pace.
Aristocraticamente isolato, "l'unico, vero irregolare delle lettere italiane" lo definisce Pietro Citati, Fenoglio è stato lungamente trascurato dalla critica miope che lo fraintese, prigioniera com'era di schemi di giudizio che non furono, a suo tempo,in grado di vedere e valutare ciò che la prosa e i contenuti di Fenoglio rappresentarono da subito nel panorama della letteratura italiana.
I lettori soltanto, allora come oggi, si resero conto dell'eccezionale singolarità del suo stile scabro e lapidario, della sua straordinaria evidenza figurale, della novità di uno scrivere nel qual si coglieva la sottesa musica del dialetto accanto a frequenti, coraggiose innovazioni linguistiche. A tali eccelsi Fenoglio giunge per via di uno strenuo e inesausto lavoro di autocorrezioni, di riscritture e di rifacimenti delle proprie pagine, che dà corpo, nel Partigiano Johnny e in una Questione privata, a una prosa di sublime e classica eticità che illumina i nuclei essenziali dell'esperienza e dell'esistere.
Fenoglio fu lettura dei miei anni di liceo. Fu, anche, vedere e conoscere e valutare quasi dall'interno la storia della Resistenza ancora recente, e in gran parte negata dai testi scolastici. Storia che mi veniva presentata in forma letteraria non convenzionale e che raccontava di luoghi familiari e spesso conosciuti.
Anche per questo sono lieto e onorato di poter rappresentare e suggellare, da Preside, la decisione del Consiglio di Facoltà di proporre al Senato Accademico il conferimento della laurea honoris causa alla memoria di Beppe Fenoglio.