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Erbario - pino silvestre

Pinus silvestris L. - Pino silvestre, Pino di Scozia.

 

Albero che raggiunge la statura di 20-30-40 m, con tronco diritto, rivestito di corteccia rossiccia da giovane, poi cenerognola e profondamente screpolata, rami ascendenti e verticillati e chioma ovale. I ramoscelli giovanissimi sono ricoperti di foglie sparse, fitte, squamoso-membranose, rossicce, lanceolate e ciliate, all'ascella delle quali si svolgono, portate in numero di 2 da un tubercolo residuo di un ramo abortito (brachiblasto), le vere foglie, lunghe fino a 5-7 cm, di colore verde, prima glauco poi cupo, lineari, a sezione semicircolare, persistenti per 2-3 anni, mentre le prime sono presto caduche. Le infiorescenze maschili e femminili stanno sui giovani rami dell'annata, le prime numerose nella parte inferiore del ramo, le seconde riunite in un verticillo apicale. Gli strobili, che maturano nell'autunno del secondo anno, portati da un peduncolo ricurvo verso terra, sono conici, allungati, lunghi sino a 6 cm con un diametro di 3 cm, ma ordinariamente di dimensioni minori; hanno colore grigiastro, opaco; mettono in libertà, nella primavera successiva alla maturazione, i semi muniti di un'ala lunga circa 15 mm.
Il pino silvestre è comune nelle stazioni asciutte ed anche aride delle Alpi, dell'Appennino e dell'Antiappennino settentrionale, da 300 sino a 2000 m s. m. e forma spesso estesepinete. Fiorisce in primavera.
Come nelle altre specie di conifere descritte, la corteccia del pino silvestre è ricca di sostanze tanniche e, dalle serepolature naturali, o da incisioni artificialmente praticate, lascia sgorgare una resina, la trementina comune (Terebenthina communis F. I.), trasparente e fluida allo stato fresco, poi inspessita ed opaca, di colore biancastro o giallognolo, con odore forte e caratteristico e sapore acre ed amaro. Contiene un olio essenziale (28-29 : 100), acidi resinosi (60: 100 - pimarico, pimarinico, pimarolico), una resina (5-6 : 100) ed una sostanza amara.
Lasciata a riposo, si separa in due strati, il superiore semifluido trasparente e di colore ambraceo, l'inferiore denso e resinoide. Del pino sono inoltre officinali le gemme (Pini gemma F. I.), che si raccolgono in settembre ed ottobre e vengono conservate secche. Si presentano come piccoli coni, disposti in verticilli di 5 o 6 attorno all'estremità del ramo e dominati da una gemma apicale più grande, lunga sino a 3 cm; sono rivestite da piccole squame (perule), membranose, bruno rossastre, a bordo lacero, agglutinate fra di loro, ed allo stato fresco resinose ed appiccicaticce; hanno odore aromatico e gradevole di trementina e sapore amaro acre. Il loro olio essenziale contiene parecchi terpeni, resina e pinipiorina, sostanze amare, ed esse vengono usate come droga anticatarrale e balsamica nelle affezioni delle fauci, della trachea, dei bronchi e dei polmoni. Hanno anche azione diuretica, utilizzata nella cura della litiasi renale e delle cistiti, ma sono controindicate nei casi di lesioni renali croniche. Linfuso si prescrive a cucchiai nella concentrazione del 30 : 1000; più concentrato (15 : 150-200) per inalazione; l'acqua distillata di gemme di pino si dà in dose di 3 o 4 bicchierini al giorno. In farmacia si preparano anche l'estratto fluido e lo sciroppo di gemme di pino.
E infine officinale anche il catrame vegetale o di Norvegia (Pio liquida F. I.) ottenuto dalla distillazione secca del legno di questa e di altre specie di pino e che è un liquido bruno nerastro, vischioso, di odore e sapore speciale, di composizione estremamente complessa. Si usa come antisettico e balsamico contro le affezioni infiammatorie delle mucose respiratorie e genito-urinarie ed anche per uso esterno, come risolvente e leggermente rivulsivo in parecchie malattie cutanee.

 

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