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Erbario - Liquirizia

Glycyrrhiza glabra L. - Liquirizia, Regolizia

Pianta erbacea, perenne, munita di una lunga radice serpeggiante e di carli cespugliosi (60-100 cm), eretti, flessibili, striati, costulati, pubescenti, viscidi glandolosi in alto, sorgenti direttamente dal colletto. Foglie sparse, composte paripennate, con piccolissime stipole lanceolate, con 4-7 paia di foglioline ellittiche' od oblungo smarginate, brevemente picciolettate, terminate all'apice da una setola, glabre ed un po' viscide sulla faccia inferiore.
Fiori piccoli, sessili e situati ciascuno all'ascella di una brattea lanceolato acuta, raccolti in racemi ascellari, con peduncolo allungato che si continua. in una rachide striata e viscosa. Calice persistente, peloso glandoloso, tubuloso campanulato, col bordo diviso in 5 denti subulati, generalmente più lunghi del tubo, disuguali, 1 più lungo ed inferiore, e 4 superiori, così da conferire al calice l'aspetto hilabiato; corolla papilionacea, azzurrognola, con vessillo oblungo, libero, rialzato, più lungo delle ali e della carena, con unghia breve, ali strette e diritte, troncate e smarginate all'apice, con unghia lunga ed auricola piccola senza bolla, carena acuta e scoprente alquanto il fascio staminale. Androceo di 10 stami diadelfi, con filamenti alternativamente lunghi e brevi ed antere ovale, di dimensioni un po' maggiori negli stami più lunghi; gineceo con ovario sessile, diritto, cilindrico, contenente 2-4 ovuli assottigliati in uno stilo arcuato, compresso ai lati, glabro, cavo e con stimma a bottone. Frutto a legume, oblungo lineare, un po' arcuato, compresso, colla sutura sporgente e contenente alcuni semi reniformi un po' schiacciati, lisci, di colore bruno.
Cresce sui lidi in tutta l'Italia peninsulare ed insulare ed anche in qualche stazione a-gillosa asciutta del piano submontano nell'interno del Paese; coltivata in molti luoghi, specialmente nell'Italia meridionale, ed, in parecchi punti, probabilmente inselvatichita. Fiorisce in giugno e luglio. È specie di tutta la regione mediterranea e che si spinge sino all'Asia cen-trale; nella regione mediterranea vengono coltivati il tipo, la var. violacea a fiori violetti e la var. pallida a fiori rosa o biancastri.
La droga (la F. I. indica Glycyrrhisae extractum) viene in commercio in fastelli di frammenti di radice, lunghi 50 em, con 1-3 em di diametro, cilindrici, flessibili, esternamente grigio brunastri, rugosi, con solchi longitudinali evidenti, a frattura fibrosa, con odore terroso caratteristico e sapore zuccherino mucillaginoso, un po' acre. La polvere è grigio giallastra e contiene piccoli granuli d'amido ovoidi e frammenti di fibre liberiane circondati di cellule a pareti ispessite e contenenti ciascuna un cristallo di ossalato di calcio. Viene sofisticata con radici di Berberis, le quali tuttavia danno una decozione di colore giallastro e non contengono fibre accompagnate dalle cellule cristalligene sopra accennate. Contiene glicirrivina, etere diclicuronico dell'acido glicirrizico, salicilato di metile, sostanze tanniche, pectiche e resinose, zuccheri, ecc. e si prescrive per infuso (gr 10-15 per 200 d'acqua, evitare la de. cozione, la quale è acre ed amara, per le sostanze che vi si sciolgono alla temperatura di ebol. lizione) ed in polvere (0,1-1 gr, parecchie volte al giorno) come buon espettorante. Se ne prepara del resto, su larga scala nell'Italia meridionale, un estratto molto conosciuto ed im. piegato come correttivo del sapore, come costituente pillolare, come ingrediente della pol. vere del Dower (oppio polverizzato, radici di ipecacuana polverizzate, radici di liquirizia pol. verizzate, ana parti 1; mitrato e solfato potassico, ana parti 2), ecc.

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