EINAUDI Luigi
1874 - 1961 Economista, Politico, Presidente della Repubblica
Nato a Carrù nel 1874, si laureò in Giurisprudenza nel 1895 ottenendo la cattedra di Scienze delle finanze sia all’università di Torino che alla Bocconi di Milano e la cattedra di Economia politica al Politecnico di Torino. Nel 1926 fu costretto ad abbandonare l’insegnamento universitario. Collaboratore di numerosi giornali e riviste (Corriere della Sera, La Stampa e The Economist), diresse La riforma sociale sino al 1935 quando ne fu sospesa la pubblicazione, fondò nel 1936 la Rivista di storia economica, soppressa nel 1943.
Senatore del Regno dal 1919, durante il fascismo rimase fedele ai suoi ideali liberali, mantenendo un atteggiamento di distacco e di opposizione al regime continuando i suoi studi nella tenuta agricola di Dogliani.
Dopo l’8 settembre 1943, ricercato dalla polizia tedesca, si rifugiò in Svizzera e tornò l’anno successivo. Il 5 gennaio 1945 fu nominato governatore della Banca d’Italia. Eletto all’Assemblea costituente nel 1946, fu vicepresidente del Consiglio nel governo De Gasperi e ministro del Bilancio, attuò i provvedimenti conosciuti come «linea Einaudi» per la restrizione del credito bancario ed il risanamento del deficit statale che consentirono di frenare l’inflazione e stabilizzare il potere d’acquisto della lira.
Fu eletto presidente della Repubblica l’11 maggio 1948 e gli venne riconosciuta ferma moderazione e saggia discrezione.
Convinto sostenitore dei principi economici liberisti e liberale in politica, avversò il protezionismo e tutte le forme di monopolio, difese decisamente il sindacalismo ma si oppose al sistema corporativo. Europeista convinto, sostenne la creazione della Comunità economica europea.
Il 13 novembre 1949 appuntò ad Alba la Medaglia d’oro al Valor Militare sul Gonfalone della città.
Morì a Roma nel 1961.