VUILLERMIN Renato
1896 - 1943 Partigiano combattente
Oriundo della Valle d’Aosta, nacque a Milano l’8 febbraio 1896, venne brutalmente fucilato in Savona dai nazifascisti il 27 dicembre 1943 in odio al suo costante anelito alle libertà democratiche del nostro paese.
Reduce dalla guerra 1915-18, nella quale aveva combattuto col grado di tenente degli alpini e meritato due medaglie al valore, venne quasi subito chiamato alla presidenza della Gioventù Cattolica Piemontese; in breve fece di tale movimento un organismo saturo di vitalità, ricco di energie feconde, così da costituire un elemento ricostruttore di primo piano nel periodo convulso del dopo guerra.
Ingegno elettissimo, oratore brillante, organizzatore tenace e audace, egli si era ben presto imposto con la sua complessa personalità alla generale considerazione. A venticinque anni era consigliere comunale di Torino, legale capo della SIP e del gruppo industriale ad essa aderente.
In tanta elevatezza di posizione sociale continuò a lavorare per la buona causa con la stessa innata modestia, con la stessa dirittura di carattere che contraddistinsero tutta la sua vita. E non si accodò per un cosciente principio di etica morale e sociale al carro del fascismo trionfante. Egli rimase un intransigente per temperamento e per innato senso del dovere, tanto più meritevole di ammirazione quanto più rari erano in quel tempo gli esempi di una così spiccata fermezza di pensiero e di carattere.
Per non venir meno ai suoi ideali democratici e cristiani fu costretto a sacrificare la sua alta posizione sociale; nel dicembre 1942 fu arrestato, processato e inviato al confino a Giulianova in provincia di Teramo, da cui fu liberato nell’agosto 1943 in seguito al 25 luglio.
Purtroppo il suo calvario e quello della patria non erano ancora finiti. Venne l’8 settembre con tutte le sue nefaste conseguenze.
La sera del 23 dicembre 1943 veniva lanciato in una trattoria di Savona un ordigno esplosivo contro un gruppo di nazifascisti. Con una procedura criminale vennero arrestati nella giornata del 26 dicembre sette individui affatto estranei all’attentato, rei soltanto di pensarla da uomini liberi. Fra gli arrestati vi era l’avv. Renato Vuillermin, che si trovava in quel momento in una sua villa in Finalmarina.
Nella notte successiva, dopo un processo sommario, gli arrestati vennero condannati a morte.
All’alba del 27 dicembre, sullo spiazzo del poligono di Savona al forte Santa Maria, cadeva a 47 anni davanti al plotone di esecuzione Renato Vuillermin il battagliero, audace, fedele campione delle più alte idealità umane e cristiane.
Bibliografia
AA.VV. Renato Vuillermin e l’antifascismo cattolico, L’Aquila, 1981.