SANTA BARBARA
III secolo - Martire
Il calendario liturgico della chiesa non celebra più la festa di questa santa, collocata un tempo al 4 dicembre. Nel 1969 i revisori della liturgia non ebbero difficoltà a sancire ciò che gli studiosi sapevano da molto tempo: gli atti di questa martire, o creduta tale, sono tutti favolosi e non è certo neanche il luogo del martirio.
Santa Barbara è stata una delle figure femminili più popolari del Medioevo. La sua storia è stata raccontata infinite volte con le parole o con i colori, sempre con particolari nuovi e diversi, proprio perché nessun documento, nessuna notizia sicura poteva contraddire qualsivoglia leggenda e fantasia.
Si ricorda soltanto l’episodio conclusivo della sua passione, ambientata a Nicomedia, in Bitinia, e collocata nel III secolo cristiano.
Cosa insolita, e francamente inaudita, Barbara, fanciulla cristiana, sarebbe stata infatti accusata, torturata e finalmente uccisa di spada dal proprio padre, ostinatissimo pagano.
Tale misfatto non poteva restare impunito e, sempre secondo la leggenda, non appena la testa recisa di Barbara cadde a terra, un fulmine scoccò dal cielo a incenerire il padre snaturato.
Quel fulmine, simbolo di una giustizia più simile a una vendetta, è il particolare-chiave della devozione per Santa Barbara nei secoli.
Per questo santa Barbara venne invocata a proteggere dal fulmine.
Con l’invenzione della polvere da sparo e delle armi da fuoco, sembrò che anche l’uomo fosse in grado di scagliare folgori, altrettanto improvvise e altrettanto mortali. La devozione per Santa Barbara si diffuse così tra coloro che maneggiavano il fulmine creato dall’uomo: artificieri, cannonieri, pirotecnici, artiglieri, e finalmente fochisti e vigili del fuoco.
Con il nome di «santabarbara» vennero indicati, come si sa, i depositi di munizioni nelle fortezze o sulle navi: luoghi, così come le polveriere, posti sotto l’immediata protezione di questa Santa veramente carica di responsabilità, che rimane protettrice degli artificieri anche se figura leggendaria.
Bibliografia
Piero Bargellini, Mille santi del giorno, Vallecchi 1978;