MONTALI Dedalo
1909 - 2001 Pittore
Dedalo Montali (Cagliari, 10 luglio 1909 – Rodello, 13 febbraio 2001), pittore.
Non ancora ventenne si trasferisce a Milano dove si forma all’accademia di Brera e, frequentando la Galleria del Milione, condivide con Persico le sue idee europeistiche, fraternizza con Garbari, Licini, Ghiringhelli, Catalano.
Nel 1931 la sua prima importante mostra personale a Cagliari. Stabilisce stimolanti rapporti con Quasimodo, Delogu e a Roma con Bragaglia.
Sironi lo ha chiamato più volte come aiuto per l’esecuzione di affreschi e vetrate: perciò egli lo considera il suo vero maestro. Dal 1934 al 1936 è di nuovo a Milano. Nel 1937 è a Pisa: qui svolge un importante ruolo catalizzatore, portando notizie del mondo milanese ai Normalisti tra cui Franco Russoli, Raffaello Causa, Emilio Tolaini, Antonio Russi, e organizzando una importante rassegna di pittori contemporanei (la prima a Pisa) che comprende opere di Licini, Soldati, Carrà, De Chirico, Sironi, Funi, Campigli ed altri.
Nel 1942 si trasferisce a Fucecchio, ma quasi subito, catturato dai tedeschi, viene deportato in Austria.
Nel dopoguerra insegna in Toscana, fonda un giornale sul quale esordiscono molti giovani tra i quali Enzo Fabiani.
Nel 1952 lavora in Francia, a Biot, dove inizia il “Ciclo della Crocifissione” che lo impegna dieci anni.
Il Can. Mario Battaglino, Parroco di Rodello, promosse nel 1964 un seminario sperimentale d’arte religiosa moderna in risposta al discorso di grande risonanza che Paolo VI, durante il Concilio, aveva rivolto agli artisti invitandoli a riprendere il dialogo con la Chiesa sul tema dell’arte religiosa.
Vi aderirono giovani artisti dell’Accademia Albertina di Torino sotto la guida di Enrico Paulucci.
Le loro opere si imposero suscitando dibattiti e valutazioni a volte accese perché legate alle novità che proponevano ed all’abbattimento di schemi e forme consolidate di arte religiosa per lo più ferme a deteriori stili devozionali. Rispondevano ai nomi di Piero Ruggeri, Giorgio Ramella, Bruno Sandri, Beppe Morino ed altri.
Il sodalizio d’arte tra Don Mario Battaglino ed il fratello Don Cesare con Dedalo Montali nacque da un casuale incontro nel 1969 nello studio del pittore a Torino. Si era alla ricerca di chi illustrasse la Cappella dell’opera socio-assistenziale “La Residenza” che stava nascendo in quegli anni, immaginata non ripetitiva di schemi devozionali, ma di svolta legata alle novità del Concilio.
Il Museo Diocesano d'Arte Moderna "Dedalo Montali" di Rodello (Cuneo), inaugurato il 20 ottobre 2003, ha sede presso la Chiesa dell'Immacolata Concezione del 1750 e La Residenza.
Due siti museali, ma un'unica presentazione di opere pittoriche e scultoree, qui riunite per volontà del pittore torinese Dedalo Montali, su iniziativa di Taja Satta Montali, moglie dell'artista, e di Mario Battaglino.
Nelle due sedi espositive sono visibili:
• le opere di Dedalo Montali, suddivise in periodi cronologici e tematici, il suo lavoro nella Cappella papa Giovanni XXIII;
• i dipinti d'arte contemporanea di Ruggeri, Ramella, Morino, Sandri e Simondo, giovani pittori piemontesi dell'Accademia Albertina di Torino, che tra il 1964 e il 1965 su invito del parroco, don Mario Battaglino, si espressero su tematiche figurative religiose.
La settecentesca chiesa dell’Immacolata Concezione di Rodello, costruita in stile barocco piemontese, a croce greca, oggi sconsacrata, è diventata la sede del Museo d’arte moderna e religiosa dedicato a Dedalo Montali.
Scrive Carluccio sulla Gazzetta del Popolo a proposito del progetto di don Battaglino: “Quando ha conosciuto i quattro pittori ha capito che doveva portare tale convincimento alle sue logiche ed estreme conseguenze. Mettere tutto nelle loro mani, perché[…] gli rendessero di nuovo viva la piccola casa di Dio che era la chiesa dell’Immacolata”. Tra il 1964-65 ha avvio, così, l’originale esperimento promosso dal lungimirante don Battaglino e i giovani artisti, ospitati nei saloni retrostanti la chiesa, raccolgono l’invito a cimentarsi sul tema dell’arte religiosa, narrato in chiave moderna, con tecniche e stili contemporanei. Questo laboratorio artistico, che ha rappresentato un vero e proprio unicum nella storia locale, trova la sua ragione d’essere, non solo nell’attenzione per l’arte del parroco, ma principalmente nel clima innovativo del Concilio Vaticano II, che nel 1960 propose alla Chiesa di avvicinarsi al mondo moderno, per meglio comprendere i bisogni e i disagi degli uomini, guardando a tutte le manifestazioni culturali contemporanee.
Tale stimolo ad aprirsi verso la società guidò l’iniziativa del can. Battaglino, che nel 1969 avvierà un altro importante sodalizio, quello con l’artista sardo Dedalo Montali. Conosciuto nello studio torinese del Maestro, il parroco, entusiasta della sua arte, gli affidò la progettazione e l’arredo dell’intera cappella presso la Residenza per anziani, sempre a Rodello, lavoro che impegnerà l’artista dal 1970 al 1972. Il forte legame che Montali strinse con le Langhe, sarà tale da fare di Rodello l’ultima tappa del suo lungo peregrinare per tutta Italia ed è proprio qui che egli scelse d’essere sepolto nel 2001.