Primavera di bellezza
Il romanzo Primavera di bellezza, pubblicato nel 1959, vince il premio Prato.
Il protagonista è Johnny, un giovane allievo ufficiale “alto e asciutto, anzi magro, negli occhi il suo punto di forza e di bellezza[1]”. È un intellettuale, simile allo scrittore, che osserva la realtà con distacco ed ironia, consapevole del suo isolamento.
Le riflessioni in lingua inglese, non frequenti in Primavera di bellezza, sottolineano la diversità di chi partecipa all’esperienza mostruosa della guerra senza lasciarsi coinvolgere: per Johnny l’esercito è un “sogno morboso”, mentre solo la natura è reale.
I capitoli del romanzo seguono le vicende del protagonista attraverso tre momenti fondamentali: l’esperienza assurda ed umiliante della vita militare; lo sbandamento dell’8 settembre 1943, vissuto drammaticamente con i compagni in una caserma romana, ed il ritorno di Johnny nelle Langhe.
Nel giovane prevalgono la vergogna e la delusione per l’agonia del Paese; ma il ritorno a casa fa emergere nella sua coscienza sentimenti contrastanti: la nostalgia per l’intimità degli affetti, e l’esigenza profonda di operare una scelta civile.
Johnny decide di arruolarsi in una banda partigiana, per reagire, nella sua terra oltraggiata, all’offesa del nemico, e per riconquistare una dignità morale.
Il romanzo si chiude con la morte solitaria del protagonista, vittima di un’imboscata tedesca.