DELPIANO Cesare
1926 - 1983 Sindacalista
Cesare Delpiano nasce ad Alba, nella frazione Mussotto, il 14 gennaio 1926 da Michele e Brezzo Antonietta, una famiglia di modesti agricoltori, proveniente da Cortemilia; il padre ben presto rilevò un distributore di carburante con l'annessa piccola officina meccanica.
Frequentate le scuole elementari nella frazione, viene iscritto nel 1937 al Ginnasio Liceo Govone di Alba, dove incontrerà fra i suoi professori Pietro Chiodi, Leonardo Cocito e don Natale Bussi. Nel gennaio del 1945 rifiuta di arruolarsi nelle file repubblichine e viene incarcerato e trasferito successivamente a Torino ed a seguito delle percosse e dei maltrattamenti subiti in carcere, viene ricoverato alle Molinette, da dove riesce a fuggire con la complicità di una suora ed a raggiungere le bande partigiane con cui vivrà gli ultimi mesi della Resistenza. Conseguita la maturità classica nella sessione autunnale del 1945, si iscrive alla Facoltà di Legge ed inizia la sua attività di animatore della gioventù nei circoli di Azione Cattolica; frequentati i corsi di cultura politica promossi dalla D.C. d'intesa con la Curia e l'Azione Cattolica, si iscrive al partito rappresentando l'anima sindacale e popolare dopo l'incontro con Armando Sabatini.
Nel 1951 viene eletto in Consiglio comunale con una brillante votazione ed inizia contemporaneamente la sua attività nella C.I.S.L., seguendo in particolare i problemi della mezzadria.
Anche in Consiglio comunale Cesare Delpiano si segnala per la sua forte attività sindacale, prendendo le difese degli operai dell'azienda Gas e dei dipendenti comunali, scontrandosi più volte con la Giunta guidata dal sindaco Cleto Giovannoni. Sono gli anni in cui anche Alba si sta industrializzando e Cesare Delpiano si adopera in ogni modo per la sindacalizzazione degli operai, scontrandosi duramente sia con Giovanni Ferrero, sia con la Democrazia Cristiana albese, sia con una parte della Curia, che cercavano in ogni modo di favorire l'affermazione della Ferrero.
Dopo l'esperienza albese nella C.I.S.L., conseguita la laurea in Giurisprudenza nel 1954, la madre vorrebbe avviarlo alla carriera notarile, ma il figlio decide di seguire l'attività sindacale e si trasferisce a Roma alla Coltivatori Diretti. L'impegno nella Coltivatori Diretti durerà molto poco e sarà per Cesare Delpiano anche fonte di molte delusioni, per cui accetterà molto volentieri la proposta fattagli dalla C.I.S.L. tramite il suo segretario Giulio Pastore di occuparsi dell'Ufficio per il Centro Sud, attività che lo porterà a percorrere in lungo ed in largo non solo il Sud, ma anche il Centro ed il Nord Italia per seguire, soprattutto nell'agricoltura, le più importanti questioni sindacali.
Nel 1965 viene destinato alla sede di Torino per seguire i metalmeccanici ed in particolare la Fiat, diventando responsabile, con Renato Davico, della FIM torinese.
Nel 1979 con l'elezione di Pierre Carniti al vertice della C.I.S.L., Cesare Delpiano entrò a far parte della segreteria confederale e si trasferì nuovamente a Roma con nuove ed importanti responsabilità che lo porteranno in molte città italiane per seguire le più importanti trattative sindacali.
Il suo ultimo intervento avvenne a Verona per sostenere le sue invenzioni solidaristiche: dalla programmazione di un'inflazione decrescente alla tutela dei bassi redditi familiari, dalla riforma del fisco al controllo delle tariffe, dalla riduzione dell'orario di lavoro al fondo di solidarietà; mentre si accingeva a prendere il treno per Roma, fu colpito da infarto in taxi e giunse alla stazione in condizioni disperate, morendo poco dopo: era il 25 febbraio 1983.
Bibliografia
M. Dellacqua, Cesare Delpiano, edizioni Lavoro, Roma, 1986;
M. Dellacqua, Cesare Delpiano e la missione incompiuta, edizioni Lavoro, Roma, 1997.