FINATI Fedele
1856 - 1942 Pittore
Fedele Finati nasce a Germignaga, sul lago Maggiore, il 12 luglio 1856.
Il padre, ufficiale garibaldino ricercato dagli austriaci, dovette fuggire dalla Lombardia con la famiglia, nascosta sul fondo di una barca.
Incline alla pittura sin da fanciullo, Fedele Finati frequentò l’Accademia Albertina di Torino, come allievo di Appendino, artista celebre in quei tempi.
Ad Alba trovò l’ambiente giusto e sostenne una bottega con aiutanti quando doveva fare affreschi di chiese e decorazioni. Affrescò gran parte delle chiese di Langa, rinfrescò i decori del duomo di Alba. In San Lorenzo dipinse l’Aula dei canonici e intervenne sulla volta e sul frontone del Teatro sociale. A 85 anni fece il suo ultimo lavoro su ponteggi: è il Battesimo di Gesù dipinto sulla facciata della chiesa di San Giovanni in Alba.
Fine pittore accademico, Fedele Finati dipinse di tutto: ritratti di importanti personaggi come il senatore Alerino Como e i suoi famigliari; il generale Giuseppe Govone, Deodata Ravina, sua suocera e nipote di Amedeo Ravina di Gottasecca, il poeta che scrisse i Canti italici e fu patriota del Risorgimento. Ritrasse donne dell’aristocrazia albese, ritratti di famiglia molto di moda in quei tempi, ma anche targhe artistiche di negozi. Disegnò bandiere da ricamare, anche per le società operaie, ora conservate dalla Famija Albèisa, diplomi e stemmi. Decorò case nobili come quelle del conte Mirafiori a Fontanafredda e di molti altri. Soprattutto eseguì affreschi nelle chiese e tanti metri quadri di decorazioni.
La sua tipicissima bottega, affacciata su una delle piazzette, quella di San Giuseppe, più caratteristiche del centro storico albese, viene ancor oggi comunemente definita dai vecchi: «lo studio del maestro Fianti». In quello studio si formarono e maturarono la loro vocazione pittorica Giovanni Barello, Antonio Giri e Sebastiano Reinero. Anche se privi, i più, d’una vera e propria formazione scolastica od accademica, furono coinvolti da quell’allargamento culturale spontaneamente sorto, nel sobrio Piemonte del periodo umbertino, irraggiato dalla capitale verso la provincia.
A volte furono diretti contatti, quali l’incontro con il grande figurinista torinese Morgari, maestro d’un breve “revival” che ripropone la tematica neoclassica propria dell’inizio del XIX secolo, concretizzata nell’allegoria religiosa; con lui Finati dipinse la parrocchiale di Monforte, opera forse più pregevole sella sua lunga attività e per altro coincidente con il periodo della sua completa maturazione.
La grande tela per la tomba di famiglia degli Operti presenta invece elementi d’un “classicismo” diverso, dannunziano, talune caratteristiche di certa estesa informazione culturale, non comuni per un artigiano il cui naturale campo di espressione era la pittura murale.
Opere principali: chiesa parrocchiale di Monforte (in collaborazione con il Morgari), chiesa di San Giuseppe ad Alba, cappella del Seminario di Alba (1907-1909). Suoi oli su tela sono conservati nel cimitero di Alba (tomba della famiglia Operti), e nella chiesa di San Giuseppe ad Alba. Abile figuratore, lavorò con impegno sino a tarda età.
Fedele Finati muore ad Alba il 2 ottobre 1942.
Bibliografia
AA.VV., Tradizionalismo pittorico e decorazione, Italia Nostra, 1975.