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MARTINI Enrico Mauri

1911 - 1976 Partigiano Medaglia d'Oro - Cittadino Onorario di Alba

Enrico Martini - di Battista Agostino - nasce a Mondovì il 29 gennaio 1911. Conseguita, nel 1929, la maturità classica, entra all'Accademia di Fanteria e di Cavalleria di Modena.

Promosso Sottotenente, frequenta la Scuola di Applicazione in Parma e, nel 1933, con il grado di Tenente, viene assegnato al 3° Reggimento Alpini in Torino. Negli anni 1934/35 consegue, presso la Scuola Militare di Alpinismo di Aosta, i brevetti di Istruttore scelto di sci e di Istruttore di roccia.

Nel 1936 partecipa, con il 7° Reggimento Alpini della Divisione Pusteria, alla campagna etiopica e nella battaglia del Lago Ascianghi viene decorato di Croce di guerra al Valor Militare.

Nel 1937 frequenta il corso di osservazione aerea presso la Scuola di Cerveteri, conseguendo il brevetto di Osservatore Aereo.

Nel 1938, superato l'esame di concorso per l'ammissione all'Istituto Superiore di Guerra frequenta, fino al 1941, i corsi presso detto Istituto e nel frattempo viene promosso Capitano.

Nell'aprile del 1941 viene assegnato al Comando Superiore delle Forze Armate in Africa Settentrionale e rimane preso l'Ufficio Operazioni di quel Comando fino alla primavera del 1943. In quel periodo, nella battaglia di Marmarica e del deserto egiziano, viene decorato di altre tre ricompense al valore e consegue la promozione al grado di Maggiore.

Rimpatriato nella primavera del 1943, viene assegnato allo Stato Maggiore Esercito, ove rimane fino all'8 settembre 1943.

Nei giorni della proclamazione dell'armistizio, si aggrega ad un reparto di granatieri e prende parte alla difesa di Roma.

Dichiarata Roma città aperta, cerca di raggiungere il Piemonte per unirsi alle unità della 4a Armata che, si dice, continuano la resistenza contro i tedeschi.

Catturato da questi ed internato nel campo di concentramento di Apuania, riesce nottetempo ad evadere ed il 17 settembre raggiunge le vallate del Monregalese, ove inizia l'organizzazione delle prime unità partigiane. Da queste Valli, alle Langhe, al Monferrato, in venti mesi di lotta ininterrotta e senza quartiere contro i nazifascisti, forma il I Gruppo Divisioni Alpine del C.V.L. che, il 25 aprile 1945, forte di nove divisioni partigiane con circa diecimila uomini, contribuisce validamente alla liberazione di Torino, Asti, Alessandria, Alba, Bra, Mondovì, Ceva, Savona, dopo aver pagato alla Causa della Libertà un tributo di novecento morti e di oltre mille feriti e mutilati.

Gli venne concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

«Animatore primo della Resistenza nel Monregalese, organizzatore delle prime bande armate nella Valle Maudagna e nella Val Casotto, dopo d essersi dimostrato, nel corso di duri combattimenti, comandante di grande capacità e di leggendario coraggio, raccoglieva intorno a sé alcune migliaia di combattenti bene armati e disciplinati coordinando ogni attività patriottica nelle Langhe e nel basso Monferrato.

Nell'estate e nell'autunno del 1944 occupava, in collaborazione con altre formazioni, la città di Alba, già saldamente presidiata dal nemico, e v resisteva per oltre un mese.

Al principio dell'inverno impegnava in dura lotta ben due Divisioni germaniche inviate per ristabilire il controllo della regione e, dopo aver subito gravi perdite ed inflitte di ben più gravi, riusciva a mantenersi ir armi nella zona. Nel governo di popolazioni civili delle provincie di Cuneo Asti, Alessandria e di parte della provincia di Savona dimostrava d possedere, in modo preminente, maturità di giudizio, capacità organizzativa, equilibrio, energia, fraterno e sentito interessamento, tante da essere molto favorevolmente ricordato, anche a distanza di anni.

All'inizio della primavera del 1945, con azione bene organizzata € valorosamente condotta, occupava con le sue forze, dopo dur combattimenti, Alba, Canelli, Nizza, Monferrato, Monesiglio e, durante l'insurrezione generale, liberava anche Savona, Ceva, Mondovi, Fossano Bra, Racconigi, Carmagnola, giungendo con il suo Gruppo di Division partigiane a Torino.

Zona meridionale del Piemonte e Nord Occidentale della Liguria settembre 1944 - 25 aprile 1945».

Dopo la Liberazione fa parte della Consulta Nazionale quale rappresentante delle Formazioni Autonome.

Il 12 novembre 1947, il Consiglio comunale di Alba, con deliberazione n 9, gli conferì la cittadinanza onoraria con la seguente motivazione:

«Maggiore Martini Enrico, comandante Mauri, organizzatore e capo delle formazioni Autonome dei Partigiani delle Langhe, portò all'ardua t pericolosa missione alto spirito di iniziativa ed indomito coraggio.

La città di Alba, che diede alle schiere Partigiane il fiore della sua gioventù e che ebbe la ventura di essere liberata per la prima dal giogo nazifascista, di cui conobbe le feroci rappresaglie, conferisce a comandante Mauri la Cittadinanza Onoraria in segno di plauso, e nel suo nome esalta i partigiani di tutte le formazioni ed i loro Comandanti che lottando stoicamente nella regione albese dal 1943 al 1945, hanno bene meritato della causa della Liberazione».

Enrico Martini fu anche il più fervido sostenitore della concessione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla città di Alba, quando era stato proposto il conferimento della Medaglia d'Argento, indirizzando una lettera alla commissione Militare Regionale Piemontese, in cui affermava: «Alba quale capitale delle Langhe, è il simbolo di tutti i paesi e della gente d tutta quella laboriosa plaga che tutto ha dato alla causa della Liberazione: partigiani valorosi, caduti, deportati, immenso contributo quindi di sangue e di beni. La commutazione della medaglia d'argento in Medaglia d'oro al v.m. sarà quindi un doveroso riconoscimento del contributo che la gente ed i paesi delle Langhe hanno dato alla Patria nella lotta per la Libertà.

Quella libertà che Alba, prima fra le città del Piemonte, seppe conquistare, mantenere per 23 giorni e difendere contro la dominazione nazifascista, preferendo infine il combattimento impari all'offerta resa.

Tutti i paesi delle Langhe, da Castellino Tanaro a Canale, da Dogliani a Cortemilia, da Marsaglia, Murazzano, Santo Stefano Belbo a Mango, vedono in Alba il loro capoluogo e nel conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare al Gonfalone di questa città il riconoscimento della Patria al loro contributo di sangue ed al sacrificio dei villaggi e dei borghi distrutti dalla furia nemica che la fiera gente delle Langhe, con piena e cosciente dedizione, ha offerto alla causa della libertà.»

Nel 1947 chiede, ed ottiene, il collocamento nella riserva, lasciando il servizio attivo nell'Esercito.

Laureato in Giurisprudenza all'Università di Torino.

È morto in Turchia, in un tragico incidente aereo, il 19 settembre 1976.

Enrico Martini ha lasciato numerose opere sulla sua esperienza partigiana: Noi del 1° Gruppo Divisioni Alpine, Torino, 1945; Con la libertà e per la libertà, Torino, 1947; Partigiani penne nere, Milano, 1968.

Bibliografia

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