MANZO Augusto
1911 - 1982 Campione di pallone elastico o pallapugno
Augusto Manzo, nato a Santo Stefano Belbo il 20 agosto 1911, si appassionò sin da bambino allo sport del pallone elastico (oggi chiamato pallapugno), di cui fu il battitore per eccellenza, vincendo a dodici anni il suo primo torneo riservato ai ragazzi. La famiglia avrebbe voluto farne un veterinario e lo iscrisse al Ginnasio e poi al Liceo a Torino, ove si appassionò al Latino ed al Greco, continuando però a praticare lo sport del pallone elastico.
Nel 1928, a diciassette anni, vinse a Torino il campionato giovanile. Già studente ad Alba, aveva praticato l'atletica primeggiando nei campionati studenteschi nel lancio del disco, del peso e del giavellotto; riusciva bene anche nel calcio, nel ruolo di centro-mediano, disputò il campionato di Seconda Divisione (l'attuale C2) nella squadra dell'Unione Sportiva Albese negli anni 1929-30 e 1930-31, poi scelse definitivamente il pallone elastico, vincendo il campionato italiano negli anni 1932, 1933, 1935 ed arrivando secondo nel 1934.
Militare a Roma nel 1936 nel corpo dei Granatieri di Sardegna, venne trasferito a Livorno per dedicarsi al pallone grosso toscano, con il bracciale, vincendo a Macerata il campionato italiano nel 1937, giungendo secondo nel 1938 e vincendolo nuovamente nel 1942, richiamato militare per la guerra, sempre per la squadra di Livorno.
Dopo la guerra riprese anche il campionato italiano di pallone elastico, che vinse negli anni 1947, 1948, 1949, 1950, 1951; nel 1952, dopo quattro partite di finale con la squadra di Franco Balestra, di cui due sospese ed una vinta, il titolo di campione non venne assegnato. Augusto Manzo nella sua carriera di atleta si impose in numerosissimi tornei e si ritirò dall'attività agonistica alla fine del 1963, a cinquantadue anni.
Ebbe anche una breve parentesi politica, fu consigliere comunale di Alba dal 1951 al 1956, eletto come Indipendente nella lista della Democrazia Cristiana, non ripresentandosi successivamente per i suoi impegni sportivi. Terminata la carriera agonistica, nel 1964 fu candidato per il Partito Liberale al Consiglio provinciale nel collegio di Santo Stefano Belbo, ove ottenne un ottimo risultato con il 12,72% dei voti, ma non sufficienti per essere eletto.
Terminata la carriera agonistica, lavorò per le aziende vinicole Fontanafredda e Martini & Rossi come acquirente mediatore di uve moscato; fu inoltre dirigente della Federazione Italiana Pallone Elastico, dedicandosi soprattuto al settore giovanile e promozionale, collaborando con la Società sportiva Albese ed il Centro Sportivo Italiano per la formazione tecnico-sportiva di giovani atleti del pallone elastico.
Con Luigi Mussi e Remo Giannuzzi è stato autore di due libri: Storia del gioco del pallone elastico e similari, del 1952 e Cento anni di pallone elastico, del 1970, opera finalista al Premio Bancarella Sport. Collaborò attivamente al periodico albese La Bilancia, con articoli sui personaggi di quello sport e pubblicò il saggio Campa Balon. Morì ad Alba il 25 settembre 1982 in seguito alle ferite riportate in seguito ad un grave incidente automobilistico avvenuto il 17 settembre.
Fu uno dei più grandi, se non il più grande, giocatori del pallone elastico, dalla battuta potente e precisa, naturalmente elegante, un capitano che sapeva impostare e guidare la squadra in campo con un gesto, una parola al momento giusto. Dotato di notevole resistenza fisica e di una grande intelligenza sportiva, sapeva con la grinta e con l'orgoglio raddrizzare le partite più difficili ed ebbe, come nessuno, una carriera sportiva lunghissima, a testimonianza di un fisico integro ed armonioso.
Di Manzo scrissero Giovanni Arpino, Giampaolo Ormezzano, Franco Piccinelli, Bruno Perucca, Giovanni Bergese, Giovanni Binda e molti altri.
Bibliografia
G. Binda, Augusto Manzo, l'uomo, il mito, Gribaudo, 1989.