MASERA Piero

Piero Masera nacque ad Alba il 4 aprile 1939, figlio di Michelangelo e Giuseppina Morra. Frequentò il Ginnasio Liceo "Govone" di Alba e si laureò in Medicina e Chirurgia all'Università di Torino nel 1963; fu libero docente in Ematologia, specialista in Medicina interna, Cardiologia, Oncologia. Svolse la sua attività di medico con grande preparazione e disponibilità.
Un grande sollievo dal doloroso impegno professionale gli veniva dalla fotografia, la sua grande passione, nella quale espresse la sua personalità sensibilissima con una capacità di sogno nel creare soggetti di storie fantastiche.
Numerosi furono i suoi reportages pubblicati su importanti riviste italiane: Finlandia, Grecia, Spagna (processione di Siviglia), Montecarlo (corsa automobilistica), Tunisia, Camargue, Sardegna, Venezia, Valle d'Aosta; moltissime furono le sue diapositive sui castelli ed i paesaggi delle Langhe e sulla città.
Paesaggista delicato e sensibile, Piero Masera profuse nelle sue immagini la tipica poesia dell'amore, sapendo cogliere appieno i colori e le sfumature delle stagioni e dei momenti della giornata.
In Kenia è stato il primo e per ora l'unico a poter fotografare, dall'alba al tramonto, la solenne celebrazione del sacrificio dell'agnella dei Gabbra (Qarso Nabo); molto premiati sono stati i suoi racconti fotografici: Teatro sociale di Alba, Comédie Humaine, Utopia, fu tra i fondatori del Gruppo Fotografico Albese e dal 1968 fu socio della Società Fotografica Subalpina; fu nominato AFIAP nel 1970, EFIAP nel 1973 e meritò quattro stelle dalla Photographic Society of America. Vinse oltre cento premi a concorsi e mostre fotografiche italiane ed internazionali, da Buenos Aires ad Hong Kong, da Edimburgo a Formosa, da Vancouver a San Paolo Brasile, in Grecia, Portogallo, Cile, Singapore e Stati Uniti. Vinse per due volte il prestigioso premio giapponese Nikon nel 1970 e nel 1975. Tenne mostre personali e proiezioni di sue diapositive in moltissime città europee.
Nel 1978 alla Biennale di Venezia, "Arte e Natura", furono esposte 14 sue fotografie delle Langhe; una di queste "Mattino sulla Langa", venne scelta per il manifesto che rappresentava la sezione fotografica della mostra.
Morì il 17 gennaio 1979.