MARGHERITA DI SAVOIA ACAIA - Marchesa di Monferrato
1382 - 1464 Fondatrice del Convento delle Suore Domenicane di Alba - Beata
Margherita di Savoia Acaia nacque in Pinerolo verso il 1382 dal matrimonio che Amedeo, Principe d'Acaia, aveva contratto nel 1380 con Caterina di Ginevra, ebbe una sorella, Matilde. Alla morte del padre, avvenuta il 7 maggio 1402 in Pinerolo, il Principato, non si sa se per scelta del padre o per applicazione della legge Salica quantunque non ancora introdotta nel Principato, passò a Ludovico, fratello di Amedeo, escludendo le due figlie dalla discendenza.
Fin dall'infanzia aveva assistito alle lotte incessanti tra Savoia, Monferrato, Saluzzo ed Acaia per il possesso del Piemonte meridionale e ne aveva molto sofferto. Nel 1403 si era giunti ad una tregua fra i belligeranti, soprattutto fra i Savoia e gli Acaia da una parte ed i Marchesi di Monferrato dall'altra e per comporre le divergenze esistenti fra i due principi, venne concordato il matrimonio tra il marchese di Monferrato, Teodoro II, e Margherita figlia del Principe Amedeo di Acaia; Teodoro era vedovo sin dal 15 gennaio del 1402 di Giovanna figlia del Duca di Bar. Il matrimonio venne celebrato il 17 gennaio del 1403 dal vescovo Enrico Scarampi e Margherita portava in dote tremila genovini d'oro con la metà del dominio della città di Mondovì.
La principessa Margherita non ebbe prole e, rimasta vedova del marchese Teodoro nel 1418, a seguito delle predicazioni di S. Vincenzo Ferrero, si ritirò in Alba con le dame della sua corte nel castello dei Monferrato per condurre una vita ritirata e dedicarsi alla preghiera; volendo mantenersi lontano da altro vincolo coniugale, ricusò la proposta di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, quantunque il sommo pontefice Martino V le avesse concesso dispensa dal voto semplice di castità che essa aveva emesso.
Diventata terziaria francescana fondò, nella città di Alba, un monastero sotto l'osservanza di San Domenico del terzo ordine; desiderando abbracciare completamente la vita religiosa, Margherita e le sue consorelle, passarono al secondo ordine, cioè quelle delle suore di clausura, consacrate alla vita contemplativa, secondo le stesse costituzioni dei frati predicatori. Il pontefice Eugenio IV approvò questo disegno e, avendo soppresso il Convento degli Umiliati, adiacente al palazzo dei Monferrato, questo fu unito, dopo modifiche e nuove costruzioni, alla chiesa di Santa Maria Maddalena, dalla quale il nuovo convento prese anche il nome.
Trascorse il resto della vita nel convento di Alba che, dotato di molte rendite e lasciti, diventò un centro di carità e di riferimento per tutti i bisognosi della città.
Morì ad Alba il 23 novembre 1464 e venne sepolta nella tomba comune del chiostro, dove, ancora oggi sono conservate le tombe di molte altre consorelle.
Nel 1481 la salma, essendo stata ritrovata intatta, venne traslata nel sarcofago di marmo posto nel coro e papa Pio V, che era stato priore del convento dei Domenicani in Alba e vicario del Monastero, il 28 febbraio 1566 sanzionò e promosse il culto che il popolo già tributava.
Il 29 novembre 1670, dopo regolare processo canonico in Alba e per la fama delle virtù e miracoli, papa Clemente X innalzò Margherita di Savoia agli onori dell'altare proclamandola beata.
Nell'età napoleonica, soppresso il convento e messa in vendita la chiesa, il 28 febbraio 1803 la salma della Margherita di Savoia venne trasferita in Duomo e nascosta in una piccola sacrestia.
Con il Congresso di Vienna del 1815 venne chiusa l'epoca Napoleonica e restaurata la monarchia in Piemonte, Carlo Felice richiamò le monache di Alba al loro monastero e la salma della Beata, dopo la ricognizione canonica fatta dal vescovo Nicola, fu solennemente traslata, il 28 agosto 1825, nella chiesa della Maddalena ed il 6 settembre 1840, dopo la ricognizione fatta dal vescovo Michele Fea, la salma fu deposta nella nuova urna argentea dono di Maria Cristina, vedova di Re Carlo Felice. Altre ricognizioni della salma furono effettuate da monsignor Grassi l'8 agosto 1941, da monsignor Carlo Stoppa il 5 ottobre 1962 con il rivestimento di nuovi abiti monacali, sino all'ulima effettuata tra il 2001 ed il 2002.
La beata Margherita di Savoia venne annoverata fra i santi tutelari di Alba nel 1670 nell'anno della sua beatificazione.
Bibliografia
P. L. Datta, Storia dei Principi di Savoia del ramo d'Acaia, signori del Piemonte, 2 vol, Torino, 1832;
F. G. Allaria, Storia della beata Margherita di Savoia, Alba, 1877;
M. C. De Ganay, La beata Margherita di Savoia, saggio inserito in un volume dedicato alle beate domenicane dalla fine del 1100 al 1577, opera tradotta in italiano nel 1933 dalle edizioni domenicane, pubblicato nel periodico Il Cervo, n. 3, 1982, pubblicato a Parigi nel 1924;
AA.VV., periodico Il Cervo, n. 3, Alba, 1982.