CAGNASSO Osvaldo
1901 - 1987 Senatore e Sindaco di Alba
Osvaldo Cagnasso, nasce ad Alba il 22 agosto 1901. Iscritto al Partito Popolare di don Sturzo, milita nell'Azione Cattolica, diventando Presidente diocesano della Giac (Gioventù Italiana Azione Cattolica) dal 1923 al 1933, nel momento in cui l'Azione Cattolica giovanile si stava diffondendo nella Diocesi e nei primi scontri con il regime fascista. Durante la sua presidenza si stampa ad Alba per parecchi anni L. Aspirante che, dopo il 1925, diventerà il giornale di tutti gli aspiranti d'Italia; durante la sua presidenza, i circoli parrocchiali diventeranno 48 con circa 2.000 tesserati.
Partecipò attivamente alla Resistenza, facendo parte del CLN cittadino, dalla sua fondazione sino alla Liberazione. Il 12 maggio 1945 viene chiamato a far parte della Consulta Comunale, in rappresentanza della categoria commercianti al minuto, per la sua attività svolta in società con Giovanni Ferrero. Eletto Consigliere comunale nel 1946 per la DC, fu riconfermato nel 1951 e nel 1956, quando venne eletto Sindaco il 29 giugno. Riconfermato Sindaco nel 1960, si dimise il 17 febbraio 1963 per candidarsi al Senato nel collegio di Alba, ove fu eletto Senatore con una percentuale del 55,73%, la più alta in Piemonte; rimase in Consiglio comunale fino al 1970 e venne rieletto Senatore nel 1968.
Nel periodo in cui Osvaldo Cagnasso fu Sindaco, la città conobbe la crescita e l'affermazione dell'industria dolciaria Ferrero e dell'industria tessile Miroglio, con una esplosione demografica notevole, che creò problemi all'Amministrazione per la realizzazione di scuole e strutture diverse. Durante il suo sindacato acquisì alla città un'area di circa 40.000 metri quadrati, all'ingresso della città stessa, su cui vennero successivamente realizzati il Palazzo di Giustizia, il Palazzo Mostre e Congressi, la stazione degli autobus, un grande parcheggio ed il corso Piera Cillario Ferrero per alleggerire il traffico cittadino. Fu anche presidente dei commercianti albesi e come tale diede un notevole impulso alla Fiera del Tartufo e ad altre manifestazioni che richiamavano numerosissimi turisti in città e nel territorio.
Morì ad Alba nel 1987.