16 Aprile 1944
Viene fucilato a Cairo Montenotte Pietro Augusto Dacomo, nato nel 1921 a Monticello d'Alba, figlio di modesti proprietari terrieri; pur non disdegnando il lavoro nei campi, conseguì nel 1940 il diploma magistrale a Bra. Chiamato alle armi nel marzo dell'anno successivo ed inviato alla Scuola centrale militare di alpinismo di Aosta, vi conseguiva nel giugno 1941 la promozione a sergente. Quindi, ammesso al corso allievi ufficiali di complemento a Bassano del Grappa, fu promosso sottotenente nel marzo 1942. Destinato al 3° reggimento alpini, venne assegnato nell'agosto dello stesso anno al II battaglione del 104° reggimento alpini di marcia della «Cuneense» con la quale partecipò alle operazioni di guerra nei territori già jugoslavi, riportando una ferita in combattimento e meritandosi un encomio dal Comando del IV C.A.. Trovavasi ancora in licenza di convalescenza quando sopravvenne l'armistizio. Organizzata una squadra di volontari nella borgata nativa, raggiungeva nel novembre 1943, le formazioni partigiane del magg. Mauri operanti nelle Langhe. Fu catturato in un rastrellamento in Val Casotto a fine marzo del 1944. Fu decorato con Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Giovanissimo, animato da fede incontrollabile, accorse fra i primi al richiamo santo della Patria, cui prodigava con ardore ineguagliabile ogni energia. In lunghi giorni di lotta acerrima contro il nemico tedesco, soverchiante per numero e mezzi, dava prove esemplari di coraggio, finché, stremato di forze, ma intatto nello spirito indomito, veniva catturato con l'arma in pugno. Rinchiuso in una orribile cella sotterranea, torturato ferocemente, privato di cibo ed acqua, ma sorretto da gigantesco amore per l'Italia, taceva resistendo ad ogni sevizia. Nel momento estremo, il corpo piagato ed infranto, trovava ancora la forza per gridare agli invasori la sua fede negli eterni destini dell'Italia. Fulgido esempio di eroismo e di fede nelle generazioni future». «Cairo Montenotte, 16 aprile 1944».