2 Marzo 2009
Muore ad Alba Paolo Farinetti, comandante partigiano, consigliere comunale, assessore e vicesindaco della città.
Nato a Barbaresco nel 1922, arruolato nella Artiglieria di montagna, dopo l’8 settembre 1943 costituì una banda partigiana autonoma sulle colline di Treiso e Barbaresco aderendo poi alle Formazioni autonome del maggiore Mauri (Enrico Martini). Dopo i 23 giorni della città di Alba (10 ottobre - 2 novembre 1944) maturò l’idea di aderire alle Formazioni Matteotti di ispirazione socialista diventando comandante della XXI Brigata Matteotti intitolata ai fratelli Ambrogio Lorenzo, Vincenzo fucilati dai nazifascisti nel novembre e dicembre del 1944, e Giovanni deportato in Germania a seguito della cattura in un’operazione militare.
Attivo sulle colline albesi con la sua brigata, forte di circa cento uomini, si segnalò per numerose imprese temerarie, tra cui la liberazione di prigionieri partigiani e detenuti politici dalle carceri di Alba; partecipò alla battaglia di Alba del 15 aprile 1945, primo tentativo di liberare la città, ove venne ferito.
Chiamato a far parte della Consulta comunale nominata dal CLN albese il 12 maggio 1945, fu eletto consigliere comunale nelle elezioni del 24 marzo 1946 fra le fila della lista del Fronte democratico per il PSI e si dimise nell’agosto del 1947. Rieletto in Consiglio comunale nel 1964 per il PSI, venne eletto Assessore ai Lavori pubblici nel 1967 nella Giunta presieduta dal sindaco Ettore Paganelli. Rieletto nel 1970 in Consiglio, fu ancora assessore con il sindaco Francesco Sobrero e nel 1974 assessore e vicesindaco nella Giunta del sindaco Gian Giacomo Toppino. Venne successivamente rieletto consigliere comunale, sempre per il PSI, nel 1975 e nel 1985. Presidente dell’ANPI albese, si dedicò a diffondere tra i giovani gli ideali antifascisti e della Resistenza.