7 Settembre 1944
Viene impiccato a Carignano Leonardo Cocito, nato nel 1914 a Genova, laureato in Lettere ed insegnante nel Liceo classico di Alba, chiamato alle armi dopo un corso di tre mesi presso il 21° reggimento fanteria, ottenne nell'aprile 1937, la nomina in aspettativa. Assegnato al 43° fanteria, fu promosso sottotenente nel novembre successivo e nel 1938 venne congedato. Richiamato nel maggio 1940 presso il deposito del 1° settore di copertura, fu promosso tenente dal 1° gennaio 1941 e nel luglio 1942 fu trasferito al CLIV brigata mitraglieri della Divisione «Murge» mobilitato, dislocato in Croazia. Rimpatriato per malattia, dopo diverse licenze di convalescenza, riprendeva servizio nel deposito del 43° reggimento in Alba dove si trovava alla data dell'armistizio. Datosi alla lotta clandestina, divenne l'anima della resistenza nelle zone di Alba e di Bra al comando di una banda partigiana. Fu decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Assertore di ogni umana libertà impugnò fra i primi le armi per la lotta di liberazione nazionale. Comandante di una banda partigiana guidò i suoi uomini in audaci imprese, trascinandoli con l'esempio in epiche gesta. La morte lo risparmiò sul campo per ghermirlo martire a coronamento della sua vita che fu apostolato di Fede. Vile delazione lo fece cadere nelle mani del nemico e, dopo prigionia e sevizie, fu portato al capestro che gli spezzò la vita mentre nel supremo momento, destando l'ammirazione dei carnefici per il suo fiero contegno, elevava al cielo il grido di "Viva l'Italia"». Bra-Torino, 8 settembre.