Vicolo Provvidenza

DATA DI INTITOLAZIONE
20 giugno 1853 elenco generale delle strade, strada di 6ª categoria

UBICAZIONE
Alba, nel centro storico, da via Accademia a via Luigi Parruzza con diramazione a via general Giuseppe Govone

Vicolo già esistente nella planimetria della città medievale e in quelle del 1848 e 1898, elencato come vicolo di 6ª categoria nell’elenco delle strade del 1853.
Il nome di questo vicolo è tratto dalla istituzione benefica denominata “Ritiro della Divina Provvidenza” eretto in Ente morale con Decreto del 17 marzo 1834.
L’origine dell’Istituto è però più antica. Il 19 luglio 1796 moriva in Alba Anna Maria Viglino vedova Galletti che lasciava le sue sostanze a favore delle ragazze orfane della città di Alba.
La prima sede fu una casa detta del Collegio nel quartiere di San Giovanni. Il 10 novembre 1798 il vescovo di Alba mons. Giovanni Battista Pio Vitale acquistò una casa nel quartiere di San Biagio e la mise a disposizione delle ragazze orfane. Nel 1812 compare il nome di Ritiro della Provvidenza con la successiva erezione in Ente morale.
Nel 1927 il Ritiro della Provvidenza inglobò l’Ospizio delle Povere Figlie, sorto nell’ospedale nel 1828, i due istituti vennero sistemati nell’edificio situato in via general Govone mantenendo due distinte amministrazioni e sottoposti, con regio decreto del 12 gennaio 1928, sotto il patrocinio dell’Ente Comunale Assistenza (E.C.A.). La fusione venne stabilita con Decreto del Presidente della Repubblica del 20 giugno 1956 ed il nome definitivo di Ritiro della Divina Provvidenza venne dato il 16 gennaio 1963.
Affidato alle suore di Carità nel 1929, le stesse che operavano nell’Ospedale Civico San Lazzaro, trasformarono gradualmente la casa in collegio femminile per studentesse e lasciarono l’incarico il primo ottobre 1977.
Per decisione dell’Amministrazione comunale l’edificio venne, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, ristrutturato e destinato a sede del Centro anziani per il centro storico e ad uffici comunali dei Servizi Sociali.