Piazza Vittorio Veneto
DATA DI INTITOLAZIONE
3 novembre 1921
UBICAZIONE
Alba, centro storico, tra via generale Govone e via Calissano
Vittorio Veneto, comune nel Veneto (prov. Treviso), a 149 m. d’altezza in zona pedemontana, sul fiume Mescio, ai piedi delle Prealpi Bellunesi; 82,61 km²; 29.184 abitanti (Vittoriesi). Sede vescovile (diocesi di Vittorio Veneto; già di Ceneda). Importante centro commerciale, Vittorio Veneto è anche attivo centro industriale, con manifatture tessili (lana, seta), industrie metalmeccaniche (motocicli, carrozzerie) alimentari, mobilifici, materiali da costruzione.
Battaglia di Vittorio Veneto. Battaglia che dal 24 ottobre al 3 novembre 1918 concluse sul fronte italiano la prima guerra mondiale. La situazione politico-militare degli Imperi centrali indusse il generale Diaz a decidere (25 settembre) di passare all’offensiva. Nell’ottobre 1918 l’esercito austro-ungarico schierava sul fronte italiano (al comando dell’arciduca Giuseppe) 58 divisioni con oltre 6.000 pezzi d’artiglieria e circa 1.000 bombarde. L’esercito italiano comprendeva 57 divisioni di fanteria (di cui 6 straniere), con oltre 7.700 pezzi d’artiglieria e 1.700 bombarde. La battaglia, che mirava innanzitutto a dividere la forze austro-ungariche del Trentino da quelle del Piave, ebbe inizio il 24 ottobre con un’azione dimostrativa sul basso Piave (grava di Papadopoli) e un’azione di logoramento delle riserve avversarie sul Grappa. L’azione principale, il forzamento del Piave nel settore del Montello, fu ostacolato dalla piena del fiume, poi dal tiro d’interdizione avversario, ma il 29 le truppe italiane costituirono un’unica testa di ponte che nella stessa giornata si ampliava raggiungendo la linea Valdobbiadene-Susegana, mentre le armate austriache iniziavano il ripiegamento su Vittorio Veneto.
Fu dato inizio allo sfruttamento del successo occupando (30 ottobre) la stretta di Quero e Vittorio Veneto; poi (31 ottobre) Feltre e Ponte nelle Alpi. Si separavano così le forze austriache del Trentino da quella della pianura veneta. Il giorno 31, quando erano già in atto le trattative d’armistizio, il generale Diaz impartiva gli ordini per l’inseguimento. Il 2 novembre fu raggiunta Rovereto, il 3 Trento. Il 4 novembre, alle ore 15, cessavano le operazioni con l’entrata in vigore dell’armistizio di villa Giusti.