Via Monte Grappa
DATA DI INTITOLAZIONE
25 giugno 1930
UBICAZIONE
Alba, nel quartiere Moretta, da via Santa Barbara a via Santa Margherita
Monte Grappa, rilievo delle Prealipi Venete, compreso fra il corso del Brenta a ovest e quello del Piave a est. È costituito da dolomie, calcari e arenarie.
La vetta più alta raggiunge i 1.779 m. Nella parte meridionale si trovano i centri di Borso del Grappa, Cassanego, Crespano del Grappa e Possagno. Sulla vetta è un grande ossario, inaugurato nel 1933, che conserva i resti di circa 25 mila caduti italiani e austriaci, per la maggior parte sconosciuti.
Battaglie del Grappa. Durante la prima guerra mondiale il massiccio del Grappa, divenuto dopo la ritirata di Caporetto una cerniera di importanza vitale nello schieramento italiano, poiché saldava il fronte della pianura con quello montano, fu teatro di tre sanguinose battaglie sostenute dalla 4ª armata italiana. Nell’autunno 1917 gli Austriaci, per vincere la resistenza opposta dalle truppe italiane sul Piave, decisero di attaccare le posizioni del Grappa, difese dal generale M. di Robilant, con il gruppo Krauss (8 divisioni) facente parte della 14ª armata.
Gli attacchi, iniziati il 15 novembre, furono sospesi poco dopo senza aver conseguito alcun risultato. La lotta riprese fra il 4 e il 26 dicembre con la conquista da parte austriaca del monte Asolone e del col Caprile. Nel giugno 1918, nel quadro della battaglia del Solstizio, l’11ª armata a austriaca doveva attaccare sugli altipiani d’Asiago e sul Grappa per sboccare in pianura alla spalle dello schieramento sul Piave. L’attacco, pur disorganizzato dalla massiccia contropreparazione dell’artiglieria italiana, ebbe luogo alle prime ore del giorno 15. Sul Grappa conseguì qualche vantaggio, a costo però di così gravi perdite che la sera stessa del 15 il generale Conrad ordinò la sospensione delle operazioni. Il giorno successivo un contrattacco italiano della 4ª armata, comandata dal generale Gaetano Giardino, ristabilì la situazione. Nell’ottobre 1918, nel piano dell’offensiva generale italiana la 4ª armata, sempre agli ordini di Giardino, doveva impegnare il “gruppo Belluno” (dodici divisioni) del maresciallo von Goglia per attirare e logorare le riserve austriche. L’attacco iniziò il giorno 24 e si protrasse sino al 29 senza conseguire vantaggi territoriali ma obbligando gli Austriaci a far affluire nel settore molte riserva. Il giorno 30 furono occupati il monte Asolone, il col Beretta, i Solaroli e a sera il monte Pertica. Il giorno 31 reparti della 4ª armata raggiunsero la conca di Feltre dopo aver vinto la resistenza di forti retroguardie.
La parte decisiva avuta dal Grappa nella fase più critica della guerra (autunno 1917 e giugno 1918) fece del monte un simbolo della disperata resistenza italiana al nemico.
Un’epica canzone nacque durante la disperata difesa del Grappa, così raccontata dal generale Gaetano Giardino: «Pattuglie di arditi, spintesi per i dirupi del Brenta, avevano sentito sussurrare la canzone, non si sapeva bene da chi, nonostante la presenza degli austriaci. Comunque l’avevano imparata e riportata al IX Corpo, dopo se ne erano raccolte le strofe e registrate le note». Il testo e la musica vengono presentate al Giardino il 10 agosto 1918 dal generale Emilio De Bono, che comandava quel IX Corpo; in realtà le parole vanno attribuite a De Bono, la musica è di A. Meneghetti e così recita:
«Monte Grappa, tu sei la mia patria,
sovra te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende,
i fratelli che a guardia vi stan».
Lo stesso generale Giardino, entusiasta del testo, raccomanda, in un ordine del giorno ai soldati: «Alle balze del col Moschin echeggiò commossa la voce gemente dei fratelli schiavi. I fratelli vi protesero intenti l’orecchio e l’anima e ne bevvero la parola e l’armonia, come baci di una amante incatenata. Soldati del Grappa! Imparatela tutti!»