Ritratto di Cavaliere di Malta
New York, Pierpont Morgan Library
AUTORE
Macrino d'Alba - Gian Giacomo de Alladio
SOGGETTO
Ritratto di Cavaliere di Malta da alcuni ritenuto di Benvenuto di San Giorgio di Biandrate
DATAZIONE
1499
UBICAZIONE ATTUALE
New York, Pierpont Morgan Library
PROVENIENZA
Roma, collezione Alessandro Imbert
TECNICA
Tempera su tavola
Dopo essere stato esposto nella mostra albese dedicata a Macrino nel 1935, il dipinto fu acquistato dalla Pierpont Morgan Library; sui tre lati del dipinto si legge un'iscrizione in capitale maiuscola MACRINI MANU POST FATA VIVAM 1499. L'opera non ha destato particolare interesse nella letteratura artistica su Macrino, anche se è ricordata come esempio della sua abilità nel genere del ritratto. L'uomo viene rappresentato di tre quarti, schema già adottato nell'autoritratto del Museo Civico di Torino, indossa un abito scuro su cui si staglia la croce di Gerusalemme e la catena aurea dei Cavalieri di Malta. Vito Bologna ha proposto di riconoscere nell'effigiato Benvenuto di San Giorgio di Biandrate che aveva il ruolo di storiografo e diplomatico presso la corte casalese ed era anche un cavaliere gerosolimitano; in questa direzione anche la data del dipinto, 1499, potrebbe assumere un significato pregnante, in quanto in quell'anno Benvenuto fu eletto presidente del Consiglio di reggenza del marchesato a causa della minore età del principe Guglielmo IX Paleologo. Inoltre lo storiografo conosceva il pittore già nel 1493, anno in cui si recò a Roma con il vescovo di Alba Andrea Novelli per omaggiare il nuovo papa Alessandro VI in rappresentanza del marchese Bonifacio Paleologo, ed è probabile, secondo lo storico dell'arte E. Villata, che Macrino abbia fatto ritorno con essi ad Alba. Nello stesso 1499 il pittore albese realizzò il polittico per l'abbazia certosina di Lucedio su commissione di Annibale Paleologo, dunque si può ipotizzare che in questo momento ci fosse una grande vicinanza alla corte paleologa, anche se non si può affermare che Macrino fosse stato nominato pittore di corte. Lo sforzo di aggiornamento nell'impostazione del ritratto di tre quarti è riferibile alla ritrattistica milanese, in particolare leonardesca. Il busto dell'uomo viene raffigurato davanti alla cornice dipinta in un tentativo illusionistico. Lontano da ogni volontà di penetrazione psicologica, troviamo uno sguardo distaccato e altero che si addice all'importante ruolo ricoperto presso la corte paleologa dall'effigiato. L'impasto cromatico si rivela denso e ci riferisce di un artista ancora alle prese con le mezze tinte e un colore abbassato che presto abbandonerà, preferendo un colore lucido e brillante.
Bibliografia
E.Villata, Macrino d'Alba, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano, 2000.
G. Romano, (a cura di), Macrino d'Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, catalogo della mostra promossa dalla Fondazione Ferrero (Alba, 20 ottobre - 9 dicembre 2001), Editrice Artistica Piemontese, Savigliano, 2001