L'Incoronata
Alba, Palazzo Comunale
AUTORE
Macrino d'Alba - Gian Giacomo de Alladio
SOGGETTO
Madonna con il Bambino, San Francesco, Tommaso d'Aquino, due donatrici, Angeli che reggono una corona, Angeli musicanti
DATAZIONE
1501
UBICAZIONE ATTUALE
Alba, Palazzo Comunale
PROVENIENZA
TECNICA
Tempera su tavola
Nel dipinto compare la Madonna seduta in trono, voltata verso sinistra, mentre tiene un libro nella mano sinistra e con l'altra mano sostiene il Bambino; questo è nudo seduto sul ginocchio destro, benedice con la destra e tiene un frutto nell'altra mano; due angeli vestiti depongono una corona sul capo della Vergine, mentre due angeli nudi seduti sul gradino del trono suonano e cantano. A destra troviamo una donna anziana inginocchiata, presentata da san Tommaso d'Aquino, il quale regge un modello di una chiesa appoggiato su di un libro; a sinistra un'altra donna più giovane, sempre inginocchiata, è presentata da San Francesco d'Assisi. Sul gradino del trono vi è un cartello con la firma e la data Macrinus faciebat 1501. La tavola attualmente si trova nel salone consiliare del Municipio di Alba, dove probabilmente è custodita dal 1822, ma non se ne conosce l'originaria collocazione e neppure la committenza, anche se è ipotizzabile una commissione importante data la ricchezza degli abiti e dei gioielli e la solennità della presentazione delle due donatrici, che potrebbero appartenere alla famiglia dei Paleologi, proprio quest' impostazione così aristocratica è infatti confrontabile con la presentazione di Annibale Paleologo nel dipinto per l'Abbazia di Lucedio. Se quest'ipotesi si rivelasse fondata, la committenza di quest'opera potrebbe essere letta come la volontà politica di creare uno stile paleologo da diffondere nei centri di dominio, si pensi ad esempio al precedente della commissione del Marchese Gugliemo VII del sepolcro per la beata Margherita di Savoia nel 1481 per il Monastero di Santa Maria Maddalena, luogo emblematico nella città di Alba del potere paleologo.
Lo storico Cavalcaselle accenna ad una iniziale ubicazione di questa tavola nella chiesa di San Francesco, ed effettivamente il Santo si trova alla destra della Madonna cioè in una posizione preminente, anche se la presenza di due donne (forse madre e figlia) si spiegherebbe meglio pensando ad un convento femminile e farebbe pensare alla chiesa di Santa Chiara, proprietà del convento di monache francescane. Si potrebbe anche pensare ad una destinazione domenicana per la presenza del San Tommaso D'Aquino, tanto più che alla metà del Settecento é documentato un altare dedicato a San Tommaso nella chiesa di San Domenico ad Alba; ma il modellino retto dal santo domenicano si riferisce semplicemente ad una generica chiesa e sta ad indicare l'attributo di San Tommaso quale dottore della Chiesa, senza rinviare necessariamente ad una determinata chiesa. Il gruppo della Madonna con Bambino e angeli risulta identico a quello che si vede nel polittico dell'Abbazia di Lucedio, infatti Macrino riutilizza gli stessi cartoni; delle somiglianze si possono anche ravvisare fra la figura del San Francesco che presenta la donatrice e il San Bernardo che presenta Annibale Paleologo, invece il San Tommaso d'Aquino si potrebbe ricollegare allo stesso santo dipinto nel trittico del Museo Civico di Torino. Il dipinto di Alba è risolto in uno spazio unificato, affollato di figure disposte secondo una rigorosa simmetria, che non permette una profondità d'immagine e il dispiegarsi di un paesaggio, come di consueto nelle opere dell'albese. Questo spazio chiuso e gremito viene riscattato da un uso virtuosistico del colore, tipico delle opere degli anni di maggior fortuna, che crea effetti vitrei e smaltati attraverso la sua lucentezza ed astrae i personaggi da un contesto naturalistico e li immerge in uno contesto silenzioso e atemporale, degno della ieracità dei personaggi.
Bibliografia
E.Villata, Macrino d'Alba, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano, 2000.
G. Romano, (a cura di), Macrino d'Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, catalogo della mostra promossa dalla Fondazione Ferrero (Alba, 20 ottobre-9 dicembre 2001), Editrice Artistica Piemontese, Savigliano, 2001.