La visione del crocifisso a S. Francesco
Cortemilia, Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo
AUTORE
Morgari Rodolfo
SOGGETTO
Pala d'altare raffigurante la visione del crocifisso a S. Francesco d'Assisi
DATAZIONE
1898
UBICAZIONE ATTUALE
Cortemilia, Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo
PROVENIENZA
Realizzata per la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo
TECNICA
olio su tela
La parrocchiale di S. Michele Arcangelo è uno dei tanti edifici sacri che testimoniano il passaggio di San Francesco nel territorio albese nel 1213, quando il santo era in viaggio verso la Francia. La chiesa ripropone il modello Francesco di chiesa fienile dalla struttura semplice e lineare e decorata in maniera sobria e austera.
Nel 1898 il parroco Giuseppe Aloj di Montà commissiona all'artista Rodolfo Morgari quattro tele di forma rettangolare lobata, per decorare gli altari laterali della chiesa di Cortemilia. La tela raffigurante La visione del crocifisso a S. Francesco d'Assisi è collocata a fianco dell'altare dedicato alla Sacra Famiglia e a S. Antonio da Padova. Il santo in primo piano è in preghiera, inginocchiato di fronte ad un mensa sacra, ricavata da una roccia, su cui sono poggiati il libro delle Sacre Scritture e un teschio. Egli rivolge lo sguardo ammirante al Cristo in croce, che gli appare in lato, squarciando con la sua luce il cielo. Il paesaggio scabro, delineato con pennellate veloci, è percorso da una fievole luce ed è caratterizzato da tinte brune, verdi acidi e marroni. Sulla destra si apre uno scorcio con un edificio sacro conventuale dei Minori, bianco con il tetto rosso, e l'albero che si trova davanti ad esso potrebbe essere l'olmo della piazza antistante. L'unica zona di luce si concentra nei raggi emanati da Cristo, che arrivano a lambire le meni di San Francesco, la cui espressione assorta mostra l'estasi della visione.
Artista convenzionale, che nelle sue rappresentazioni non si allontana troppo dai modelli illustrati del Seicento e del Settecento, egli aggiunge un tocco di originalità e di modernità ai soggetti, attraverso l'uso di colori stesi con perizia, che animano le decorazioni e conferiscono ai soggetti vivacità e ritmicità, coniugando il sentimento pittorico a quello ornamentale.
Figlio di Giuseppe e fratello minore del pittore Paolo Emilio, Rodolfo nasce a Torino nel 1827. Proveniente da una famiglia di artisti, anch'egli, versatile in ogni genere, si dedicherà alla carriera artistica, prediligendo la decorazione e nella quale si affermò con successo. Altra attività che sperimentò, fu quella di restauratore e inseguito agli interventi di Palazzo Reale a Torino, nel 1858 sarà nominato dal re Vittorio Emanuele II pittore e restauratore dei reali palazzi. Muore nel 1907.
Bibliografia
A. Stella, Pittura e scultura in Piemonte 1842-1891, Paravia, To., 1893.
W. Accigliaro, S. Brovia, G. Carosso, Il viaggio di Francesco: sulle tracce del santo nelle terre di Langa, Sorì Edizioni, Piobesi d'Alba, 2001.
L. Botto, A. Bianchi, E. Forzinetti, Bra, l'arte, la storia, la città, Paravia, Torino, 1995.