Cristo invita alla sua mensa
Rodello, cappella del "Concilio Vaticano II"
AUTORE
Montali Dedalo
SOGGETTO
pala d'Altare raffigurante il Cristo e gli invitati alla sua mensa
DATAZIONE
1972
UBICAZIONE ATTUALE
Rodello, Cappella del "Concilio Vaticano II"
PROVENIENZA
Realizzata per la cappella del "Concilio Vaticano II"
TECNICA
Tecnica mista su tavole accostate
Al centro della cappella del Concilio Vaticano II, presso la Residenza di Rodello, si trova l'altare, costituito da un monolito in granito di Canu (Gallura sarda), lasciato grezzo, che nella sua rude semplicità si pone quale fulcro dello spazio liturgico, verso cui convergono gli sguardi dei fedeli. Dietro la mensa è collocata la grande pala d'altare, che nel Cristo vede la figura principale. Il Suo viso, delineato con poche pennellate, dalla carnagione olivastra, con capelli e barba scuri, mostra uno sguardo intenso, che acquista risalto nell'ampia veste rossa, che pare dilatarsi nello spazio, fino a lambire gli invitati alla Sua mensa. Nove tra uomini e donne, i cui visi esprimono differenti stati d'animo, dalla gioia, al dolore, alla speranza, riassumendo e raccogliendo gli umori dell'umanità intera, che cerca in Cristo la risposta alla sofferenza della vita e che ripone in Lui la Salvezza Eterna.
Il Gesù Cristo raffigurato da Montali accoglie e risponde ai quesiti e alle paure dell'uomo, rivolgendo ai fedeli un messaggio di serenità, di pace e di perdono, sono la Sua infinita bontà e la Sua carità ad emergere quali tratti salienti della Sua persona. Come afferma lo stesso artista riferendosi al progetto della cappella: Ho voluto creare un ambiente dove si vada a pregare in letizia, non a piangere o a battersi il petto per il dolore. Ho pensato ai frequentatori abituali della cappella, pensionati che [...] meritano di trovare la loro fede espressa in un'arte che inviti alla serenità. Cristo è dunque icona contemporanea, icona dell'uomo, al quale si avvicina per condividerne fatiche e dolori e per portare il messaggio di Dio. Montali nella pala, animata dai rossi, gialli del primo piano e verdi e blu dello sfondo, non sviluppa il racconto in profondità, ma sfrutta la bidimensionalità piana del supporto per descrivere in successione dal basso verso l'alto, la mensa addobbata da oggetti scomposti in forme geometriche, sovrastata da Cristo con gli invitati, i cui volti stilizzati, contornati da pesanti linee nere, ricordano le soluzioni cubiste di Picasso. L'effetto complessivo richiama le vetrate. Come scrive il critico d'arte A. Galvano: Montali ha studiato e assimilato tutti i risultati delle avanguardie artistiche contemporanee, che nella cappella trovano un comune accordo e danno vita ad una architettura di grande impatto, ricca di soluzioni formali, che riassume la variegata poetica dell'autore.
Recentemente scomparso, febbraio 2001, nella sua ultima residenza di Pinerolo, Dedalo Montali, nato a Cagliari nel 1909, ha viaggiato molto durante la sua vita ed ha avuto occasione di conoscere i più importanti esponenti della cultura del XX secolo.
Trasferitosi ventenne a Milano, egli studia all'Accademia di Brera ed entra a fare parte della cerchia artistica dei pittori della Galleria d'arte il Milione; esperienza che contribuirà a sviluppare la poliedricità del suo linguaggio figurativo. Si sposta più volte percorrendo l'Italia e nel 1942, trasferitosi a Fucecchio, viene catturato dai soldati tedeschi e deportato in un campo di concentramento in Austria. Tra il 1970-72 viene incaricato da don M. Battaglino di ideare la cappella della residenza per anziani di Rodello, opera monumentale, che lo vede affrontare il tema dell'arte sacra, trattata con linguaggio contemporaneo. Questa importante esperienza lo legherà alle Langhe e a Rodello in particolare dove viene sepolto.