San Francesco stigmatizzato
Torino, Galleria Sabauda
AUTORE
Macrino d'Alba - Gian Giacomo de Alladio
SOGGETTO
Polittico rappresentante San Francesco che riceve le stigmati nello scomparto inferiore centrale, I santi Pietro e Bonaventura, scomparto inferiore sinistro, I santi Luigi da Tolosa e Paolo, scomparto inferiore destro, I santi Rosa, Lorenzo e Giovanni Battista, scomparto superiore sinistro, I santi Giovanni Evangelista, Caterina e Antonio da Padova, scomparto superiore destro
DATAZIONE
1506
UBICAZIONE ATTUALE
Torino, Galleria Sabauda
PROVENIENZA
Seminario di Alba, per dono del vescovo Michele Antonio Fea nel 1841
TECNICA
Tempera su tavola
Il polittico si compone nella parte inferiore di due pannelli laterali dove troviamo a destra, a figura intera, San Luigi, vescovo di Tolosa e San Paolo che regge un rotolo su cui è scritto Macrinus de Alladio c.alben faciebat 1506 ed ancora sul lembo del suo abito Macr / Macrinus / faciebat, nello scomparto sinistro, sempre a figura intera, San Pietro e San Bonaventura. Il pannello centrale rappresenta il San Francesco mentre riceve le stigmate, accanto a lui è inginocchiato il frate Elia. Nella parte superiore sono rappresentati a mezzo busto i santi Rosa, Lorenzo e Giovanni Battista nella parte sinistra, mentre invece a destra possiamo vedere i santi Giovanni Evangelista, Caterina e Antonio da Padova. Lo scomparto superiore centrale è oggi perduto ma attraverso la descrizione del Vernazza sappiamo che rappresentava Maria Vergine in trono col Bambino sulle ginocchia: due angeli suonano il violino e due altri sostengono d'una mano il padiglione e con l'altra mano tengono una tromba, la quale ha uno stendardo con la croce rossa. Lo storico albese nel 1770 ci informa anche sulla sua collocazione sull'altare maggiore di San Francesco ad Alba e riferisce che permangono sul polittico le cornici e gli antichi ornamenti con un'iscrizione da cui si ricava che l'opera fu eseguita su incarico del padre guardiano Enrico Balistero. Per la stessa chiesa dodici anni prima l'artista aveva eseguito il polittico collocato nella prima cappella laterale destra, intitolata all'Immacolata Concezione ed ora presso lo Städelsches Kunstinstitut a Francoforte sul Meno. Già sottolineata dalla critica più antica è la minore qualità degli scomparti laterali con uno sfondo d'oro arcaicizzante, popolati da santi stereotipati e risolti in silhouette bidimensionali dai panneggi rigidi e con un'espressione rigida e quasi insoddisfatta, con un mal riuscito tentativo di comunicazione fra i loro sguardi; decisamente differente la scena più mossa e libera da schematismi e simmetrie della tavola con San Francesco. Proprio questo pannello centrale si caratterizza come la parte più riuscita di tutto il polittico, particolare attenzione è rivolta alla luminosità e ai dettagli della realtà, ad esempio nel prato fiorito in primo piano (forse da interpretare come allusione alla Trinità per la presenza del trifoglio, mentre l'aquilegia è un fiore mariano), realizzato con una precisione da miniatore. La grande innovazione è costituita dal paesaggio, scevro da elementi classicheggianti, dominato dal cielo limpido e dalla luce primaverile che arriva ad addolcire di riflessi i sai dei due francescani, si apre su di una vallata probabilmente famigliare al pittore albese, il quale raffigura su di un alto dirupo una chiesa gotica (forse il San Fracesco di Alba) il cui campanile potrebbe essere una citazione di quello del Duomo di Alba. Il dislivello qualitativo fra questa scena e i pannelli con i santi potrebbe spiegarsi con l'intervento di un artista di bottega a cui l'artista, come accade in altre opere tarde, avrebbe affidato l'esecuzione delle figure dei santi.
Bibliografia
E.Villata, Macrino d'Alba, Editrice Artistica Piemontese, Savigliano, 2000.
G. Romano, (a cura di), Macrino d'Alba, protagonista del Rinascimento piemontese, catalogo della mostra promossa dalla Fondazione Ferrero (Alba, 20 ottobre-9 dicembre 2001), Editrice Artistica Piemontese, Savigliano, 2001.