Concertino
Alba, Palazzo Comunale, Sala Consiglio
AUTORE
Preti Mattia
SOGGETTO
Concertino
DATAZIONE
1630 circa
UBICAZIONE ATTUALE
Alba, Palazzo Comunale, Sala Consiglio
PROVENIENZA
Collezione dei marchesi Falletti di Barolo
TECNICA
olio su tela
La sala consiliare del comune di Alba espone importanti opere artistiche, certamente tra le più pregevoli custodite dalla città, quali un dipinto del Macrino d'Alba e il quadro di Mattia Preti. La tela del Preti proviene con buona probabilità dalla collezione dei marchesi Falletti di Barolo, in particolare venne acquistata da Giulia Colbert, moglie di Tancredi Falletti di Barolo, che insieme al marito aveva costituito un'importante collezione d'arte, parte della quale è ora alla Galleria Sabauda di Torino.
Il soggetto raffigurato rappresenta un'allegoria della musica, sono ritratti una donna che suona il clavicembalo, cui si affiancano ai lati due fanciulli: il primo legge il foglio pentagrammato, il secondo canta. La dimensione domestica viene descritta attraverso pochi elementi compositivi, due soli complementi d'arredo, il clavicembalo e uno sgabello.
L'artista, infatti, non si sofferma sull'ambientazione, ma concentra l'attenzione sulla costruzione delle figure; ritrae i tre personaggi raccolti in concentrazione attorno allo strumento musicale, immersi nella penombra e lambiti da una calda luce, che arriva dall'alto ad illuminarne i volti. L'immagine dipinta pare costruita su una diagonale ed è ripresa dal basso verso l'alto.
La monocromia dei toni bruni, che caratterizza l'opera, è spezzata da alcuni tocchi di bianco, il pantalone del fanciullo in primo piano, il copricapo orientale e la camicia indossati dalla donna e i fogli pentagrammati.
La paternità del dipinto è stata attribuita al Preti da Roberto Longhi nel 1943, che ritenne la tela un'opera giovanile, per le affinità con i primi lavori dell'artista, analoghi per soggetto e per modalità stilistiche. Nei primi quadri l'autore mantiene, infatti, una dimensione introspettiva, legata al caravaggismo, soprattutto nell'impaginazione dell'opera e nell'uso della luce, per poi sfociare, nel corso degli anni, in una dimensione magniloquente. Il suo stile segue il rinnovamento pittorico in atto in questo periodo, che dall'influenza di Caravaggio slitta verso la magniloquenza della pittura barocca, che avrà come capitale Roma.
Mattia Preti nasce a Taverna nel 1613. All'età di diciassette anni lascia definitivamente la città natale per trasferirsi a Roma, dove lavora il fratello maggiore Gregorio. Non si hanno notizie certe sulla sua formazione, perché la fase iniziale della sua attività è poco documentata, anche se pare attendibile il suo alunnato presso il Guercino. Proprio a Roma entra in contatto con la pittura di Caravaggio e dei caravaggisti e si dedica allo studio del disegno. Dal 1656 al 1660 soggiorna a Napoli e durante questi anni realizza numerose opere, dalle tele agli affreschi, definendo il suo stile in modo più personale all'interno di un realismo figurativo. Nel 1661 si trasferisce a Malta, dove viene ricevuto Cavaliere di Grazia dell'Ordine Gerosolimitano e qui trascorre il resto dei suoi anni, lavorando alle numerose commissioni di tele per le chiese dell'isola, fino alla morte avvenuta nel 1699.
Il “Concertino” di Mattia Preti (1613-1699) ospitato nella sala consigliare “Teodoro Bubbio” del Palazzo comunale di Alba è partito per Roma giovedì 22 ottobre 2015. Nella capitale sarà esposto in prestito all’interno della mostra "Mattia Preti: un giovane nella Roma dopo Caravaggio" ideata da Vittorio Sgarbi e dal curatore, Giorgio Leone, all’interno della Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini dal 28 ottobre 2015 al 18 gennaio 2016.
Bibliografia
Mattia Preti. Il Cavalier Calabrese, catalogo mostra Catanzaro, Electa, Napoli, 1999.
Un tesoro in comune. Dipinti restaurati del salone consiliare del Municipio, Alba, 1996.
Vita di Mattia Preti, Tavernarte, Taverna.
Mattia Preti, dal sito internet www.abramo.it.