Ceramiche Cascina San Cassiano
Alba, Cascina San Cassiano
AUTORE
Nespolo Ugo
SOGGETTO
Ceramiche Cascina San Cassiano
DATAZIONE
2005
UBICAZIONE ATTUALE
Alba, Cascina San Cassiano
PROVENIENZA
Realizzate per Cascina San Cassiano
TECNICA
mosaico in ceramica
Due dischi in ceramica decorano l’ingresso dell’Azienda Cascina San Cassiano di Alba, due colorati mosaici, che catturando lo sguardo di chi passa per Corso Europa.
Il titolare dell’azienda, dopo una visita allo studio di Ugo Nespolo, decide di commissionargli due opere da porre a decoro del nuovo stabilimento di produzione alimentare. Per l’eclettico artista torinese una buona occasione di esibire le sue creazioni in uno spazio pubblico, all’aperto.
La ceramica collocata a destra dell’ingresso ha per tema il cibo: illustra uno scorcio collinare, verosimilmente le colline di Langa e del Roero, con alcuni frutti e prodotti tipici locali. Una contemporanea natura morta, in cui i frutti della terra sono raffigurati in maniera divertente con toni accesi e seguendo un’iconografia naif. I colori sono quelli squillanti che caratterizzano le opere di Nespolo: giallo, azzurro, verdi accesi, rossi. Un omaggio all’azienda, che confeziona prodotti alimentari, seguendo le ricette della tradizione e alla generosità di queste terre, rinomate nel mondo per le eccellenze enogastronomiche.
Il disco della parete di sinistra si potrebbe definire notturno, l’artista passa dalla varietà cromatica alla predominanza del blu. Il cielo è scuro e ad animarlo lune, stelle, lettere e numeri, simboli musicali, che lo vivacizzano di allegre note di colore. Nespolo raffigura l’universo con tutti gli elementi che lo costituiscono, gli astri, lettere, note musicali, simboli delle arti.
Si tratta di opere divertenti, come sempre sono le creazioni di Nespolo, ludiche e pop, ovvero immediate, rivolte a tutti. Come scrive Renato Barilli, Nespolo ha sempre mostrato un’abilità compositiva, in grado di trascrivere il mondo in chiave popolare, infantile. Nespolo inventa delle provocazioni visive attraverso l’uso di colori esagerati e dell’ironia, in modo da stabilire una comunicazione diretta con lo spettatore.
Entrando nella vita di tutti i giorni, l’arte di Nespolo si espone a un pubblico potenzialmente infinito, diventiamo tutti possibili fruitori della sua opera e questa allargata dimensione partecipativa è ciò che più interessa l’artista, convinto che l’arte debba occupare spazi di vita comune, uscendo dai luoghi canonici che le sono assegnati.
A lui, artista eclettico che da sempre indaga i diversi linguaggi artistici, in particolare il cinema sperimentale, l’arte applicata è molto cara, poiché gli permette di esaltare l’artigianalità. Con grande abilità manuale Nespolo, seguendo la tecnica del montaggio cinematografico, compone le sue opere come puzzle, giustapponendo le tante tessere del mosaico, che concorrono a formare l’immagine.
Nato a Mosso nel 1941, Ugo Nespolo si diploma con Enrico Paulucci all’Accademia Albertina di Torino, per poi laurearsi in Semiologia. Il suo esordio nel mondo dell’arte avviene negli anni Sessanta e dopo aver attraversato alcune correnti artistiche, quali la Pop Art e l’Arte Povera, prosegue il suo percorso individualmente, senza mai legarsi a un preciso filone artistico. La sua arte si connota da subito per la spiccata ironia, per il gusto al “divertimento”, che le sue opere colorate e accese suscitano. Negli anni Settanta approda al cinema, il suo è il cinema sperimentale d’artista: egli dirige altri artisti suoi amici, quali Pistoletto, Baj e Fontana. Alla sperimentazione di discipline diverse, corrisponde presto l’uso di tecniche e materiali inconsueti, quali il ricamo, l’intarsio, l’avorio, la porcellana. Quando negli anni Ottanta va negli Stati Uniti, approfondisce l’indagine delle arti applicate e inizia a realizzare manifesti pubblicitari, deciso a voler “portare l’arte nella vita”. Egli invade con la sua arte diversi spazi della vita, realizzando scenografie per spettacoli teatrali, creando la maglia rosa per il Giro d’Italia del 2003, fino a progettare le vetrofanie e le immagini video per le stazioni della Metropolitana di Torino nel 2006. E’anche annoverato tra gli artisti del Palio di Asti, per aver dipinto nel 2000 i due sendalli del Palio.
La sua è un’arte dunque che invade il mondo, esce dallo spazio chiuso del museo per trovare giusta dimora nella città, nella strade, nei teatri, nei luoghi pubblici.
Molte le mostre e i riconoscimenti internazionali ottenuti in questi lunghi anni di attività, ma delle tante esposizioni vogliamo ricordare la personale “My way”, che la città di Alba gli ha dedicato nel 2008.
Bibliografia
Nespolo my way, cat. Mostra Palazzo Mostre e Congressi, Alba, 2008.
G. Rondolino, Ugo Nespolo. Effetto pittura, Utet, Bergamo, 1994.
AA.VV., Ugo Nespolo: le stanze dell’arte, cat. Mostra alla Promotrice Belle Arti, To., 1996.
R. Barilli, L’arte contemporanea. Da Cézanne alle ultime tendenze, Feltrinelli, Mi., 1984.
Dizionario enciclopedico della pittura e degli incisori italiani,vol. VIII, Mondatori, 1983.