Presentazione
Tra momenti esaltanti ed altri di crisi, tra riprese e critiche, la Fiera ha resistito più di ottant’anni, ha svolto un insostituibile ruolo di promozione per prodotti e territorio, ha scandito le trasformazioni della città e della sua gente, è vissuta sull’entusiasmo e la dedizione di molti, ha portato benessere, divertimento, ma non chiede celebrazioni e trionfalismi.
La Fiera ha segnato per la città, sin dalle origini, l’inizio di quella fatale e magica attrazione turistica che tutti ci invidiano, che si è andata dilatando nel tempo e nello spazio; ha dato motivazioni, mezzi e sostanze alla faticosa ricostruzione del dopoguerra; ha riversato sulla città ed il territorio i benèfici effetti della tumultuosa
e improvvisa esplosione di benessere che ha colpito, negli anni sessanta e settanta, il triangolo industriale del nord-ovest; ha resistito alle ricorrenti crisi, stagnazioni e recessioni anticipando e consolidando riprese, ripresine e nuove espansioni dei consumi; ha suscitato, comunque e sempre, curiosità e interesse
facendo scrivere e parlare in molteplici lingue della città e del territorio, di gastronomia e cultura, di prodotti e industrie: non è stata solo Tartufo Bianco d’Alba.
Testi: Giulio Parusso
Ricerche d'archivio: Valentina Montisci
Fotografie: Archivio del Centro Studi "Beppe Fenoglio", Archivio storico del Comune di Alba, Aldo Agnelli, Antonio Buccolo, Fiorenzo Calosso, Liuzzi, Severino Marcato, Enzo Massa, Silvia Muratore, Bruno Murialdo, Enrico Necade, Ottolenghi, Beppe Viglino.
Si ringrazia: Archivio Gallizio Torino, Fondazione "Piera, Pietro e Giovanni Ferrero"