«Cupa» settant’anni alla ricerca dei tartufi
Giuseppe Vivalda, detto “Cupa” (1913-2002), nato a Monchiero il 19 marzo 1913, chiamato anche il mago dei trifolao, ha passato oltre settant’anni a cercare tartufi sulle colline di Langa attorno al paese natale e nel territorio di Narzole dove si era trasferito, accompagnato dai suoi cani Pulin, Zara e altri nomi fantasiosi.
Il suo soprannome di “Cupa” gli veniva dalla cascina “Coppa d’oro” in cui era nato e cresciuto. Era un personaggio conosciuto in tutta la Langa e su tutti i mercati del tartufo, da Alba a Dogliani, da Carrù a Monforte e la sua presenza non passava inosservata per via dell’immancabile cappello a falde larghe, che cambiava di colore e forma a seconda dell’umore e della raccolta delle trifole più o meno fortunata.
Aveva conosciuto Giacomo Morra e con lui aveva collaborato subito dopo la guerra, alla raccolta dei tartufi sui mercati e dai trifolao, quando era ripresa l’avventura della Fiera e non è mai mancato nei momenti importanti, ai concorsi e alle esposizioni. Era stato premiato nel 1971 ad Alba con lo zappino d’oro, ma anche in altre sagre e fiere. Egli stesso era diventato commerciante gareggiando con Morra, Ponzio e Agnese negli anni Settanta, prendendosi la soddisfazione di vincere il primo premio nel 1972; vantava tra i suoi clienti famosi ristoranti in Piemonte e Lombardia che raggiungeva con il treno, poi si comprò una Balilla, una delle prime che fu vista circolare nelle Langhe.
Nel 1979, quando si decise, o come diceva, lo costrinsero ad andare in pensione lasciò al nipote Ezio Costa la sua eredità di trifolao e convocò tutti gli amici in un ristorante di Dogliani per dare l’annuncio e aggiunse: «Quando iniziai i tartufi erano molto abbondanti, si trovavano senza troppa fatica. Non avevano i prezzi di oggi, ma erano già apprezzati dai buongustai; furono i milanesi i primi turisti a venire nelle Langhe, attratti dalle trifole.
Una leggenda accompagnava Giuseppe Vivalda, quella di saper stimare il peso di un tartufo al grammo esatto, prendendolo tra le mani, senza ricorrere alla bilancia».
Nel 1967 aveva inviato ad Amintore Fanfani, che era Ministro degli Esteri ed era stato eletto Presidente dell’ONU, un tartufo bianco d’Alba di 500 grammi e nel 1978 inviò a Papa Giovanni Paolo II un tartufo di 600 grammi.
Era il decano quando, Giuseppe Vivalda “il mago dei trifolao”, morì nell’estate del 2002 ad 89 anni; il suo erede e nipote Ezio Costa vinse il primo Premio alla Fiera di Alba nel 1997.