I Manifesti della Fiera

Manifesti e locandine hanno accompagnato la storia della Fiera ed il suo cammino per pubblicizzarne l’immagine, diffondere programmi, evidenziare mostre, sottolineare convegni e raduni, annunciare manifestazioni ed eventi di particolare interesse.
Nei primi anni della Fiera comunicavano ai cittadini, invitandoli ad intervenire numerosi e festanti, la presenza di ministri e di esponenti di Casa Savoia; diffondevano su smisurati stampati il programma e le rassegne.
Negli anni trenta particolari locandine riproducevano l’osteria di Langa realizzata nel Cortile della Maddalena, con didascalie richiamanti “La settimana del buongustaio”, inviti a visitare “i maggiori centri delle magnifiche Langhe: La Morra – Bossolasco – Cortemilia”, l’elenco delle mostre che erano le più varie: Tartufi, Vini tipici, Uva, Nocciole, Frutta, Ortaggi, Robiole, Torroni, dell’artigianato e Piccola industria.
Locandine riportavano l’elenco dei piatti tipici che potevano essere consumati in tutti i ristoranti e le trattorie della città, altre propagandavano le mostre canine che suscitavano grande interesse e l’attenzione dei duchi di Genova, sovente presenti.
Nel dopoguerra si avvertì subito l’esigenza di un logo e di un marchio che caratterizzasse la Fiera, ne diventasse in qualche modo il simbolo semplice e immediato, facilmente riconoscibile, unico e inconfondibile.
Nel 1946 fu disegnata una torre con uva e tartufi e, sullo sfondo, il panorama della città e delle colline: un manifesto bucolico ed accattivante, tale da ispirare fiducia e aspettative di cose buone ed invogliare la gente di Langa e di Roero a scendere in città per la Fiera ad ammirare le mostre, a godere degli spettacoli ed a lasciarsi coinvolgere dall’aria di festa.
Nel 1947, accanto alla locandina dell’anno precedente, comparve una bella fanciulla, la “Reginetta delle Langhe”, con un sorriso invitante e le Torri di Alba sullo sfondo e la data della fiera.

La Fiera del Tartufo Bianco d'Alba

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