Lorenzo Barile ed il cane «Paris»
Lorenzo Barile di Sinio, classe 1908, nel 1988 venne premiato dalla Fiera per i suoi settant’anni di trifolao. «Ho cominciato ad andare per tartufi ,ha raccontato, quando avevo sette anni e con continuità dopo le elementari, la terza. Ho imparato il mestiere da mio padre, eravamo tredici figli ed i tartufi, anche se non avevano i prezzi attuali, servivano ad arrotondare le entrate. Un tempo, però, non occorreva tanta fatica per trovarli. Erano abbondanti, in mezza giornata se ne raccoglieva un chilogrammo, un chilo e mezzo, andando anche di notte per i boschi. Mio padre mi indicava i luoghi, le piante di tartufi e aveva una specie di mappa molto rudimentale che solo noi sapevamo leggere.
Da ragazzino avevo paura del buio e andavo solo di giorno o con mio padre la sera, ma con l’andar del tempo è diventata una passione».
Barile ricorda bene di aver vinto la Medaglia d’oro della Fiera di Alba per un esemplare di 980 grammi trovato poco lontano da casa.
A 17 anni si era trasferito a Parigi dove viveva una sorella sposata, cominciò a fare il ciabattino, ma dopo pochi mesi tornò a casa, sentiva la nostalgia del paese dei tartufi e riprese la ricerca battezzando il suo cane Paris, a ricordo del soggiorno francese e continuando il mestiere che era stato già del nonno, sino in tarda età.