La Bela Trifolera
Alla ripresa della fiera, nel 1945, la presenza nel comitato dei giovani e soprattutto di Guido Sacerdote, suggerì l’idea di invitare i comuni a portare ad Alba sul carro allegorico una bella ragazza, tra le quali sarebbe stata scelta la “Reginetta delle Langhe”.
La manifestazione non ebbe agli inizi una buona accoglienza dalle parrocchie e quindi anche dal settimanale cattolico diocesano che, per alcuni anni, fece la guerra alla “Reginetta delle Langhe” e alla “Bela Trifolera”.
Nel 1945 due sole righe: «nel pomeriggio di domenica (21 ottobre 1945) si sono avute manifestazioni folcloristiche con la sfilata dei carri allegorici e l’elezione della “Reginetta delle Langhe”. Enorme affluenza di gente venuta da ogni paese alla capitale delle Langhe: è da parecchi anni che la nostra città non salutava più così gran numero di ospiti».
Più arguto il commento del 1948: «Alba: il carro delle “reginette rionali”, assise sotto baldacchini non sappiamo se cinesi o giapponesi. Non ce ne intendiamo molto di questo genere di cose, ma abbiamo avuto un poco entusiastico concetto della “razza” albese dai suoi femminei esemplari esposti al pubblico. Non facciamo altri commenti!».
Con il 1949 la “Reginetta delle Langhe” diventa la “Bela Trifolera” con due damigelle d’onore. Ma il settimanale sopra ricordato è ironico alla prima sfilata «...elezione (Beh questo poi non dovremmo dirlo) della “Bella Trifolera” (veramente al mio paese che è vicino ad Alba io da ragazzo delle Belle Trifolere andare alla cerca dei tartufi non ne ho mai viste! Ma forse ora i tempi sono cambiati e tutto fa brodo)...».
Il commentatore diventa caustico e quasi irriverente la settimana successiva alla proclamazione: «Ci hanno pure riferito, i nostri corrispondenti, l’austerità della cerimonia per la scelta e la proclamazione della “Bela Trifolera 1949” lacrime e sorrisi!... Ma che volete, sinceramente ci ha convinto di più il concorso dei vitelli da macello del sabato: lì almeno si poteva ammirare del buon bollito e del buon arrosto senza pericolo di pensare ad altro.
Ci direte che siamo materiali e non sappiamo gustare la bellezza delle creature umane: può darsi che abbiate ragione! ma noi le persone le ammiriamo prima di tutto per la loro intelligenza e bontà d’animo; se poi c’è anche l’altra bellezza, meglio ancora, ma non ci fermiamo soltanto a quello, altrimenti, dico, preferiamo i... vitelli grassi! Lì almeno c’è della roba soda e non hanno il peccato originale; Bè lasciamo perdere!!».
Le sfilate continuarono ed anche l’elezione della “Bela Trifolera”, ma al nostro cronista proprio non piacevano.
Nel 1952 scrisse: «Su “Topolino”, recanti grandi cornici, procedevano le “glorie di un giorno”... variamente commentate... Peccato che non si sia ancora potuto trovare altra manifestazione che attiri tanta gente in Fiera come questa e che sia meno pagana di questa».
Nel 1953 il tono si ammorbidì: «Su dieci macchine, recanti torri e campanili dei paesi di provenienza, erano le concorrenti (l’accostamento aveva carattere prettamente folcloristico!) e con questo abbiamo già detto troppo!» ma poi l’articolo finiva con queste parole «Conclusione? Non ci resta, per ora, che prendere atto della trionfale chiusura della XXIII Fiera del Tartufo, congratularci con gli albesi e specie con il Comitato, al quale vada la riconoscenza per quanto ha fatto...». E poi scoppiò la pace.
Nel 1972 le due damigelle diventarono Miss Eleganza e Miss Sorriso, nel 1979 per qualche anno, fu anche eletta la “Bela Langarola” per tornare successivamente alle Miss Eleganza e Miss Sorriso.
La sfilata e la premiazione della Bela Trifolera erano anche l’occasione per invitare personaggi dello spettacolo che rendessero l’avvenimento piacevole e solenne, sottolineato dalla stampa locale in modo adeguato, ma non sempre tutto filava liscio, come accadde nel ’67 che Pippo Baudo, non ancora il “Pippo” nazionale, giungesse appena in tempo per salutare la già incoronata fanciulla.
Corrado nel 1962, Jonny Dorelli nel 1963, Nilla Pizza nel 1964, Ric e Gian nel 1968, Walter Marcheselli nel 1971, Ugo Tognazzi nel 1976, Giuliana De Sio nel 1985 e ancora Maria Teresa Ruta nel 1992, tanto per citarne alcuni, svolsero egregiamente il loro compito di presentare la manifestazione e incoronare la Bela Trifolera.
Il titolo di Bela Trifolera non apriva sfolgoranti carriere, ma, come in tutte le cose, vi fu anche una piacevole eccezione: Manuela Stöetter, Bela Trifolera del 1995, approdò alla fase finale del concorso di Miss Italia.
Negli ultimi anni l’elezione della “Bela Trifolera” avviene in una apposita serata, prima dell’inizio della Fiera e l’organizzazione è affidata ad una agenzia che nella primavera/estate effettua la selezione nei vari comuni e nei borghi cittadini.