Montagne ribelli
Guida ai luoghi della Resistenza
AUTORE:Lugo Paola
CASA EDITRICE:Oscar storia Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE:2009
PAGINE:169
COLLOCAZIONE: Sala Farinetti - Piano 1 STATO DI CONSERVAZIONE: Ottimo
Paola Lugo, bolognese di nascita, vicentina di adozione, giornalista, prendendo spunto da diversi romanzi sulla Resistenza, traccia dieci itinerari che illustra e invoglia a percorrere per riscoprire i luoghi della lotta di Liberazione e, guidata dai testi, traccia profili di partigiani e sottolinea luoghi di particolare interesse e bellezza.
Nella sua prefazione Santo Peli scrive «Le ragioni del fascino che la guerra partigiana esercita sono difficilmente riducibili ad un’unica matrice; ma la caratteristica di essere stata una guerra “scelta”, nella quale si entrò volontariamente, è forse la più rileante; anche Paola Lugo dichiara nella sua introduzione che al centro del suo interesse vi è il tentativo di “capire in che modo questa scelta sia potuta nascere e sopravvivere durante quasi due anni di guerra clandestina”.
Le motivazioni di questa scelta volontaria furono molteplici, e spesso nello stesso individuo finirono per intrecciarsi, con maggior o minor chiarezza e consapevolezza, ragioni e spinte ideali diverse, variabili con l’estrazione sociale, l’età, la cultura».
E aggiunge: «Fra le ragioni, se non della rimozione, di una certa disaffezione e disinformazione verso l’argomento Resistenza, andrà dunque annoverato quel processo di monumentalizzazione che l’esperienza partigiana ha subito, perdendone in fascino e complessità.
Un ottimo antidoto contro le semplificazioni sarebbe stato costituito dalla ricchezza di temi, e dalla capacità di rendere immediatamente percepibile la problematicità e la densità etica della esperienza resistenziale, che si ritrova soprattutto nelle pagine di alcuni dei massimi scrittori italiani del secolo scorso, già disponibili tra gli anni Cinquanta e Sessanta: Luigi Meneghello, Beppe Fenoglio, Italo Calvino, per dire dei maggiori, senza tacere del fascino straordinario di diari come quello di Dante Livio Bianco, Nuto Revelli, e di Giovanna Zangrandi.
Autori tra loro diversissimi, ma accomunati dall’aver vissuto in prima persona, da protagonisti, l’esperienza partigiana, ed ancor più dall’urgenza etica di rifiutare ogni semplificazione, ogni imbellettamento retorico, tesi ad inverare attraverso l’attività letteraria le stesse motivazioni che li avevano spinti alla scelta partigiana: un’ansia di verità, di assunzione di responsabilità, un “bisogno di decenza”, non più muto, che anzi poteva e doveva finalmente dirsi e comprendersi».
Il primo itinerario proposto è sulle Dolomiti bellunesi, ispirato al libro I piccoli maestri, in particolare i Monti del Sole e Piani eterni. Segue il sentiero delle Dolomiti del centro Cadore e il Monte Antelao con il libro guida I giorni veri di Giovanna Zangrandi.
Un ragazzo delle nostre contrade di Mario Rigoni Stern è la guida di una affascinante escursione sull’Altopiano di Asiago che raggiunge i Castelloni di San Marco.
Il Valpelline, da Ollomont a Fenêtre Durand, è il percorso guidato dal romanzo di Marco Albino Ferrari, Il vuoto alle spalle. Storia di Ettore Castiglioni.
Si torna nelle Langhe, a San Bovo di Castino, per percorrere uno dei tanti sentieri de Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio, partendo dalla casina del Pavaglione.
I monti liguri, con il monte Bignone, sono lo scenario de Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino, con escursione da San Romolo a Baiardo.
Le Alpi Appuane con sant’Anna di Stazzema, hanno come libro guida del percorso Miracolo a Sant’Anna di James McBride.
Tango e gli altri di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli accompagna l’escursione da Monte Belvedere e Collina di Treppio sull’Appennino Tosco-Emiliano, come sentiero della Libertà da Corona a Abetaia.
Nelle Valli di Comacchio, dall’argine del Reno, il tema conduttore è tratto dal romanzo di Renato Viganò, L’Agnese va a morire, con partenza da Alfonsine alla strada Romea.
La descrizione dei luoghi della Resistenza si chiude sulle Dolomiti Friulane nella valle del Vajont.
Una ricca iconografia, inedita o rara, accompagna una lettura sempre piacevole che stimola molte riflessioni e fa ritrovare lo spirito umano e di sofferenza della Resistenza.