Studi per una storia di Alba. Alba Medievale. Volume V
Dall'alto Medioevo alla fine della dominazione angioina: VI-XIV secolo
AUTORE:Comba Rinaldo (A Cura di)
CASA EDITRICE:Famija Albèisa
ANNO DI PUBBLICAZIONE:2010
PAGINE:493
COLLOCAZIONE: Presidenza/Direzione - Piano terra STATO DI CONSERVAZIONE: Ottimo
L’impresa meritoria, ma altrettanto faticosa e ricca di stimoli, intrapresa dalla Famija Albèisa nel 1995 per la pubblicazione di studi rigorosamente storici e scientifici necessari alla stesura di una storia completa della città di Alba, tocca un altro traguardo importante con la stampa del V volume: Alba Medievale, dall’alto Medioevo alla fine della dominazione angioina: VI – XIV secolo, a cura di Rinaldo Comba, quasi 500 pagine con moltissime ed interessanti riproduzioni a colori di documenti e opere d’arte dell’epoca.
L’opera è stata dedicata alla memoria del rag. Franco Miroglio (1924-2008), importante protagonista dell’imprenditoria albese, Cavaliere del Lavoro, munifico benefattore dell’Ospedale Civico S. Lazzaro di Alba, finanziata dal figlio Edoardo Miroglio e dalla moglie signora Ivana per ricordare gli ottantacinque anni dalla nascita del ragioniere.
Il volume si apre con un approfondito studio di Aldo A. Settia, su “L’alto Medioevo ad Alba” che tratta dell’età longobarda, dell’età carolingia, delle vicende del Comitatus Dianensis, dei vescovi e del loro potere in età postcarolingia, dell’epoca ottoniana e le scorrerie saracene e ungare, dei rapporti fra Alba e Ottone I.
Laura Bertoni tratta degli sviluppi dell’economia rurale relativamente alla terra e agli affari con particolare riferimento alle grangie e in modo specifico a quella cistercense di Rivoli, toponimo ancora presente oggi nella località posta sulla strada per Diano.
Beatrice Del Bo approfondisce lo studio sui mercanti di Alba, sia alla luce dei documenti intorno alle relazioni fra Alba e Genova, pubblicati da Arturo Ferretto, sia di altre pubblicazioni e si sofferma su alcune famiglie mercantili albesi particolarmente attive tra il XII e il XIV secolo.
Paolo Grillo esamina le origini del comune di Alba e la sua trasformazione fra il XII e il XIII secolo, con le sue istituzioni, i consoli e i podestà, le vicende tra la supremazia astigiana e l’inserimento nel dominio angioino, soffermandosi in fine sull’affermazione del regime popolare tra il 1276 e il 1303.
Il più importante documento medievale della storia di Alba, il Rigestum comunis Albe, è l’oggetto del saggio di Patrizia Merati che segue, passo passo, lo svilupparsi del liber iurium voluto nel 1215 dal podestà milanese Guglielmo Burri. Una vasta raccolta di documenti che testimoniano la storia del comune medievale, le sue alleanze, le norme statutarie, i trattati di pace, gli acquisti e le cittadinanze concesse.
Con la dedizione della città agli Angioini nel 1303, si ebbe in Alba una prevalenza delle famiglie guelfe: de Brayda, Cerratus, Natarellus, Becarius; il periodo viene esaminato in tutti i suoi aspetti politici, economici, sociali e istituzionali da Riccardo Rao sino alla insurrezione anti-viscontea.
Ancora Beatrice Del Bo esamina le vicende dei Falletti di Alba ed il loro itinerario politico in età angioina mentre Giovanni Donato si sofferma sui soffitti di età angioina del Palazzo Serralunga o Serralonga, per lo più sconosciuti, e documentati nel volume con una ampia e documentata sezione fotografica inedita; opera pittorica che meriterebbe studi più approfonditi o forse anche un intervento di restauro per sottolinearne le grandi potenzialità pittoriche e le interessanti allegorie.
Alfredo Lucioni esamina nel suo saggio le vicende della diocesi di Alba dalla scomparsa a fine X secolo alla faticosa ripresa del XII secolo. Vi è anche il tentativo di documentazione dei vescovi che ressero la diocesi.
Le vicende della diocesi e le sue istituzioni di vertice tra XII e XIII secolo sono l’argomento della ricerca di Maria Pia Alberzoni mentre Elisabetta Canobbio analizza l’episcopato di Alba durante le dominazioni angioine.
Sui temi della religiosità sono da segnalare gli interventi di Alfredo Lucioni sugli Eretici a Monforte d’Alba e di Rinaldo Comba sulle dinamiche socio-religiose ad Alba fra XII e XIV secolo. L’autore esamina le dipendenze albesi delle varie abbazie, l’esperienza dell’hospitale Sancti Thebaldi e di altre simili istituzioni, la presenza degli Umiliati, il radicamento degli ordini Mendicanti.
Il volume si conclude con una appendice di documenti ritrovati e redatta da Beatrice Del Bo a seguito di una ricerca effettuata nel corso del 2008 e finanziata dal Centro Studi “Beppe Fenoglio” di Alba nel quadro delle pubblicazioni di fonti indispensabili per gli studi per una storia di Alba.
Per gli argomenti trattati e l’epoca storica esaminata, sinora poco nota al grande pubblico e appena conosciuta da pochi storici, il volume si presenta particolarmente interessante ed anche di non complessa lettura per il carattere narrativo e discorsivo che caratterizza tutti gli interventi, un libro che assume quindi le caratteristiche non solo di consultazione, ma anche di appassionante lettura.