Appunti per una storia del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero e del suo territorio
AUTORE:Martinelli Massimo, Montaldo Giancarlo, Rosso Claudio, Tablino Lorenzo (A Cura di)
CASA EDITRICE:Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero
ANNO DI PUBBLICAZIONE:2009
PAGINE:394
COLLOCAZIONE: Sala Bubbio - Piano 2 STATO DI CONSERVAZIONE: Ottimo
Il Consorzio di tutela del Barolo e Barbaresco, oggi Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero, ha compiuto 75 anni nel 2009: nacque nel 1934, due anni dopo quello dell’Asti Spumante, ma fu fra i primissimi in Italia.
Per ricordare e giustamente festeggiare l’evento, Claudio Rosso, allora presidente del Consorzio, aveva promosso un’elegante e documentata pubblicazione per ricordare e celebrare un avvenimento che tanta importanza ha avuto per il mondo vinicolo albese.
Lorenzo Tablino ha steso il primo capitolo di note storiche, ricordando come l’atto costitutivo del Consorzio dei vini pregiati “Barolo e Barbaresco” venne steso nella sala consiliare del Comune di Alba davanti al notaio Raimondo Sacco fra 86 soci. Tra questi possiamo leggere i più bei nomi della vinificazione albese: Felice Bonardi, Gastone di Mirafiori, Pierino Abbona, Giuseppe Cappellano, Giuseppe Rinaldi, Luigi Serafino, Alfredo Prunotto, Enrico Serafino, Giovanni Gaja, Vincenzo Deforville, Angelo Tarditi, Alfredo Marone e Cinzano, Attilio Conterno, Cesare Pio, Luigi Oddero, la ditta Calissano. Il primo presidente fu il conte Gastone di Mirafiori Guerrrieri, che ebbe come vicepresidenti Guido Riccardi Candiani e Giuseppe Cappellano.
La pubblicazione ripercorre anche le tappe principali della storia enologica albese precedente la nascita del Consorzio, e rappresenta un documento importante per il nostro territorio. Attraverso vari capitoletti Tablino racconta, per sintesi, la storia del Consorzio e la sua ripresa, dopo gli anni del regime fascista, avvenuta il 9 dicembre 1947 con la partecipazione di Giuseppe Dell’Olio , Giuseppe Bressano, Felice Bonardi, Alcide Sabbia, Giovanni Gaja, Giovanni Rocca, Luigi Boella, G. Battista Rinaldi, Giuseppe Cappellano e Andrea Molinatti.
Giancarlo Montaldo, nel secondo capitolo, traccia un ampio panorama del settore vitivinicolo in Langa e Roero e la sua evoluzione dagli anni Venti al Duemila.
Nel terzo capitolo Lorenzo Tablino, usando scritti tratti da Racconti del vino, si sofferma su storie di vita locale, sul contesto sociale ed economico dell’Albese, avendo sempre come riferimento la storia della vite e del vino.
Un interessante capitolo è dedicato a due personaggi che hanno contribuito, con autentica passione, alla fama dei vini albesi, Renato Ratti e Arnaldo Rivera, e conclude questa parte con i lavori nel vigneto e con i parassiti (fillossera, oidio e peronospora) che in epoche diverse minacciarono la sopravvivenza stessa della vite nel territorio albese.
Il quarto capitolo tratta di frammenti di memorie su enti, associazioni e personaggi del mondo della vite e del vino del ventesimo secolo.
Testi di Massimo Martinelli, Enzo Brezzo, Claudio Rosso e altri autori concludono degnamente questa meritevole pubblicazione di storia e documentazione. Un vasto repertorio di appendici, di documenti e di testi di scrittori e vignaioli rappresentano un'interessane scoperta per conoscere la storia e le vicende dei grandi vini del territorio albese.
La pubblicazione si conclude con i progetti futuri del Consorzio, l’elenco dei soci, l’elenco dei presidenti e direttori e degli ultimi Consigli di amministrazione.