La Fiera del Tartufo di San Martino
Fra tutte le Fiere che Alba aveva nell’Ottocento, la Fiera di San Martino, che si svolgeva il secondo sabato di novembre, è stata quella che è sopravvissuta più a lungo sino a giungere agli anni settanta del Novecento.
Così scrisse un anonimo cronista sulla Gazzetta d’Alba del 20 novembre 1909 «Ebbe luogo sabato ed attrasse in città un mondo addirittura di gente, spintavi anche dalla splendida giornata che ci regalò questa fine d’autunno così mite.
Difficile, specialmente in certe ore, la circolazione per le vie: molti i contratti conclusi sulle piazze, buoni affari per gli osti e per i negozianti». Ancora più entusiasta il commento della Fiera del 1910, già ricordato.
La Fiera del Tartufo, con la presidenza di Fiorenzo Revello, realizzò nel 1979 un’altra idea originale di Raoul Molinari: dedicare al Tartufo Bianco, nella sua capitale, un fine settimana, il secondo di novembre, per presentare al consumatore, nel periodo più proprio, il migliore prodotto.
Una vera operazione qualità e, al tempo stesso celebrare una festa del trifolao e del suo cane.
La luna di San Martino, sosteneva Molinari, è, nella tradizione tartuficola, il periodo più felice per la raccolta del Tartufo Bianco d’Alba, per pezzatura, profumo e conservazione del prodotto, ossia completamente maturo, buone pezzature, sapore e profumo intensissimi.
La festa di San Martino ha sempre rappresentato, non solo nella tradizione agricola, ma anche per i trifolao, un particolare significato quale consuntivo dell’annata con saldo dei debiti contratti per la conduzione dell’azienda.
La prima edizione iniziò sabato 10 novembre 1979 prevedendo una mostra concorso del tartufo, un mariage di vivande con tartufo e vini d’Alba, un’asta del tartufo. Nella giornata di domenica 11 (proprio il giorno di San Martino), nuova mostra concorso di tartufi e premiazione dei vincitori, premiazione concorso “I piatti tipici della Massaia”, gara di ricerca al tartufo con cani idonei, asta del tartufo.
La manifestazione ebbe successo e proseguì negli anni successivi. Nel 1982 si tenne il 1° censimento dei cani da tartufo nella giornata dei “trifolao a raduno con cani a congresso”. Domenica 14 novembre ogni cane accompagnato da un trifolao venne iscritto nell’Albo del cane da tartufo, ricevette un certificato di iscrizione e venne insignito del collare di riconoscimento.
Il censimento era un’iniziativa molto originale, soprattutto maturata nella consapevolezza che il cane è un elemento insostituibile nel connubio della ricerca.
L’uomo, il trifolao, aveva da parte sua, nel raduno, la possibilità di far sentire la voce della categoria e la giornata era anche l’occasione per premiare chi merita, per onorare chi si è distinto e per gettare le basi per il futuro. Il censimento superò ogni aspettativa, non solo dalle Langhe e dal Roero, ma da molte zone del Piemonte vennero ad Alba i trifolao con i loro cani, perché Alba, capitale del tartufo, sapeva veramente riassumere le esigenze di una categoria ed operare perché le attese e le speranze non andassero deluse.
Il censimento venne ripetuto successivamente per alcuni anni.