La conservazione del Tartufo Bianco d’Alba
Abbiamo acquistato il tartufo o i tartufi; se dobbiamo fare un omaggio è meglio farlo subito con una confezione semplice e adeguata e una raccomandazione: donate tartufi solo e sempre a chi sa apprezzarli, a chi ne conosce il valore e potrà consumarli nel migliore dei modi.
Abbiamo acquistato il tartufo per noi e dobbiamo conservarlo per un tempo più o meno lungo.
Accertato il tempo di conservazione e la capacità del tartufo di sopportare tale periodo, dobbiamo cercare di mantenerlo in vita senza che asciughi, senza che deteriori. Innanzi tutto, se il tempo di conservazione è breve, o relativamente breve, si avvolge il tartufo in un pezzo di tela morbido e umido, ma non bagnato, in modo che il tartufo non debba cedere della sua umidità e quindi asciugarsi; lo si può quindi riporre da ottobre in poi, anche all’aperto, sul davanzale di una finestra dove non arriva il sole, e naturalmente che il davanzale sia sicuro e non accessibile a malintenzionati; nel periodo dicembre – gennaio andrà ricoverato in casa di notte e nelle prime ore dell’alba per preservarlo dal gelo. E’ necessario controllare periodicamente lo stato di umidità della stoffa. Se non si hanno alternative, si può riporre il tartufo in frigorifero, nei cassetti della verdura, avendo l’accortezza che tale periodo non si prolunghi eccessivamente, darà un po’ di profumo agli alimenti, ma si sconsiglia di chiuderlo in un sacchetto di plastica: anche il tartufo deve respirare.
Se per una fortunata occasione o per la convenienza del prezzo si è acquistato una certa quantità di tartufi e si pensa di consumarli a poco a poco, si inizia da quelli che più in fretta si prevede giungeranno a maturazione e si può procedere in due modi. Si può riporre i tartufi, sempre avvolti nella tela umida in un contenitore non ermeticamente chiuso, riposto nel frigorifero, reparto ortofrutta, controllando periodicamente e quando un tartufo appare maturo, prima che arrivi vicino al punto di rottura consumarlo immediatamente su una pasta in bianco o su un uovo al tegamino. Si consiglia di non fare come quel compratore che, avendo acquistato una quantità consistente di tartufi e pensando di conservarli per un lungo periodo, finì per mangiarsi uno ad uno, tutti i tartufi al momento del loro decadimento, senza gustarne neanche uno al momento giusto.
Chi, invece, fortunato possiede una cantina con almeno tre lati sottoterra ed esposta principalmente a nord può pensare di conservare anche per 10-15 giorni i suoi tartufi agendo in questo modo.
Avvolgere una minima quantità di tartufi in tela umida, selezionando quelli che, a suo avviso, si possono considerare quasi maturi, prossimi alla maturazione, di ancora lenta maturazione. Riporre tutti i pacchettini in un unico contenitore, avendo cura di riporre nello stesso un barattolo aperto di riso, una mezza dozzina o più di uova, alcune tume, chiudere il tutto con un coperchio non ermetico ma a buona tenuta per evitare visite indesiderate. Il profumo del tartufo a poco a poco si estenderà al riso e alle uova dal guscio poroso, ai formaggi molli, in modo che, consumati tutti i artufi, questi prodotti avranno un profumo di tartufo molto piacevole.