Studi per una storia di Alba. Il libro della Catena gli statuti di Alba del secolo XV, Alba le norme statutarie nel medioevo. Volume IV
AUTORE: Panero Francesco (A Cura di)
CASA EDITRICE:Famija Albèisa
ANNO DI PUBBLICAZIONE:2001
PAGINE:184 +166
CATEGORIA: Volumi in consultazione
COLLOCAZIONE: Presidenza/Direzione - Piano terra STATO DI CONSERVAZIONE: Ottimo
Questo volume degli studi per una storia d’Alba è interamente dedicato agli Statuti medievali di Alba, così come sono stati raccolti nel Libro della Catena, conservato nell’archivio comunale della città. La pubblicazione è suddivisa in due tomi.
Nella sua ampia introduzione, Francesco Panero tratta della normativa del comune di Alba tra la fine del secolo XII e la fine del Quattrocento partendo dal più antico “volumen capitulorum” del comune databile tra il 1193 ed il 1225. Gli Statuti subirono aggiunte, revisioni e conferme nei secoli successivi per giungere nel secolo XV alla stesura del Libro della Catena tra il 1483 e il 1494, di cui l’autore ripercorre le vicende e illustra la struttura e le caratteristiche dell’antico e prezioso codice suddiviso in cinque collaciones o libri che raccolgono la normativa comunale suddivisa per argomenti. Il libro I, 48 capitoli, raccoglie le norme di carattere generale e quelle relative agli ufficiali del comune. Il libro II, 84 capitoli, e il libro III, 63 capitoli, sviluppano tutta la materia riguardante l’amministrazione della giustizia civile e penale, con le disposizioni attinenti alla procedura, alle competenze dei giusdicenti, alle pene, al diritto patrimoniale e di famiglia, alle retribuzioni dei notai, alle norme di pubblica sicurezza.
Il libro IV, 131 capitoli, conserva il regolamento di polizia urbana, dei pesi e delle misure, dei mercati, di caccia e pesca, le disposizioni igienico-sanitarie e di ordine urbanistico. Il libro V, 90 capitoli, raccoglie le norme attinenti ai bandi extraurbani e alle modalità di appalto delle “camparie”, ai doveri dell’officialis bampnorum e dei campari, ai risarcimenti per i danni dati da persone e animali ai prodotti agricoli, al dovere dei cives di denunciare i trasgressori, all’organizzazione della custodia degli animali, alla viabilità rurale.
Segue il testo latino degli Statuti, trascritti direttamente dal latino gotico del Codice, che consente finalmente una lettura completa di queste norme che servono a comprendere come era regolamentata la vita albese nell’epoca medievale.
Il volume si conclude con il glossario e l’indice onomastico e toponomastico curati da Laura Gatto Monticone.
Nella introduzione al suo volume, Giulio Parusso ripercorre brevemente la storia del libero comune, indicando le date degli avvenimenti fondamentali. Tratta successivamente dei santi tutelari, delle monete, delle unità di misura, della proprietà, dell’usura.
La traduzione del testo latino è completa, ma esula dagli schematismi formali del latino tardomedievale per renderla accessibile a tutti.
All’interno dei singoli libri è stato effettuato un accorpamento dei vari capitoli per argomenti, in modo da presentare, in una visione unica, i temi trattati.
Il volume si conclude con la traduzione di capitoli di Statuti inseriti nel Rigestum comunis Albe, il Registro degli atti pubblici del comune di Alba, che vanno dal 1026 al 1511.