Episodi Biblici con Angeli
Alba, Tempio di San Paolo, Cappella dell'Angelo custode
AUTORE
Dalle Ceste Piero
SOGGETTO
Storia di Tobia, Liberazione di San Pietro ed altri episodi attinenti agli Angeli
DATAZIONE
1962
UBICAZIONE ATTUALE
Alba, Tempio di San Paolo, Cappella dell'Angelo custode
PROVENIENZA
Realizzati in loco
TECNICA
pittura acrilica su muro
Le otto cappelle laterali del Tempio di San Paolo sono state finemente decorate e impreziosite di ornamenti da valenti artisti, che operarono nel contesto locale, dedicandosi principalmente alla produzione di opere di arte sacra.
La prima cappella che si incontra partendo dall'altare maggiore e seguendo il senso orario è quella dell'Angelo Custode, le cui pareti sono interamente affrescate dall'artista Piero Dalle Ceste, che per il Tempio di San Paolo ha realizzato anche due pale d'altare. La pittura parietale ricopre l'intera superficie muraria della cappella, illustrando episodi biblici, che fanno riferimento agli angeli, svolgendo, dunque, attraverso le immagini dipinte il tema cui la cappella è dedicata.
Seguendo il movimento curvilineo delle pareti della piccola cappella semicircolare, l'illustrazione narra tre episodi, che come in un montaggio cinematografico, sono intercalati dagli elementi architettonici dell'edificio, le lesene marmoree che, assorbite dalla pittura, assumono la funzione di corpi narranti della storia.
L'artista inizia dalla scena in cui Gesù che benedice i bambini, illustrata nello scomparto centrale, prosegue con la rappresentazione de la Storia di Tobia (la prima a sinistra), per ultimare il ciclo di affreschi con l'episodio della Liberazione di San Pietro dal carcere (a destra). La pittura invade l'intera superficie dallo zoccolo in marmo nero del pavimento, fino ai capitelli delle lesene, creando una vera e propria scenografia illustrata, che accoglie e avvolge lo spettatore, introducendolo nel vivo del racconto. L'artista spezza abilmente la bidimensionalità della parete inserendo un elemento architettonico, usato quale espediente per comporre due piani narrativi. Dipinge, infatti, una scalinata che dà movimento alla scena e che separa il primo piano, posto in basso al livello del pubblico, dal secondo, che si trova nella parte rialzata.
I personaggi in primo piano paiono svolgere la funzione di ciceroni, guardando direttamente il pubblico, lo introducono e lo guidano verso la scena principale, che si compie alle loro spalle. Nell'episodio de la Storia di Tobia, è un'anziana e dolente signora, seduta con un bimbo in braccio e uno al suo fianco, a presentarsi per prima, dietro di lei la scena in cui il giovane Tobia, accompagnato dall'angelo Raffaele, di ritorno da un lungo viaggio, guarisce il padre Tobit, ungendogli gli occhi con il fiele del pesce catturato nel fiume Tigri.
Nella scena centrale è le figura di Gesù a risaltare; egli spicca nella veste rosso acceso e nel mantello blu, tinte forti che contrastano con il bianco candido delle tuniche dei bambini. Questi, accompagnati ognuno dal proprio angelo, sono presentati a Gesù. I loro volti pieni di stupore e ammirazione, non trattengono l'emozione e negli occhi sgranati manifestano la sorpresa di trovarsi accanto al Signore. Assiste all'evento il coro degli angeli, che solleva al cielo il canto di preghiera. Dietro Cristo si trovano alcuni uomini in fila, anch'essi con animo pieno di commozione. L'artista nel narrare l'episodio del Vangelo, in cui Gesù afferma: I loro occhi vedono sempre la faccia del Padre mio, concentra l'attenzione sullo sguardo; sono gli occhi a risaltare sui volti dei protagonisti, è attraverso di essi che si esprime la devozione.
Nell'ultima scena, un soldato che poggia la lancia su un gradino, rivolgendosi direttamente ai fedeli, introduce all'episodio della liberazione di Pietro deal carcere per mano del suo angelo custode. Il santo, si allontana sotto l'ala protettrice dell'angelo, volgendo un ultimo sguardo ai carcerieri, raccolti intorno ad un focolare.
Data la difficoltà tecnica che l'artista dovette affrontare nella realizzazione dell'opera, il ciclo di affreschi, non fu ripetuto nelle altre cappelle, che ancora oggi hanno pareti spoglie di ornamenti.
Nato a Refrontolo (Veneto), Piero Dalle Ceste si diploma all'Accademia Albertina di Torino, città ha anche l'opportunità di seguire alcuni corsi presso la Facoltà di Architettura. Egli si dedica fin dagli esordi all'arte sacra, intervenendo soprattutto nelle chiese del Piemonte, dove sperimenta numerose tecniche artistiche: dall'affresco, alle pale d'altare, ai mosaici, fino alle vetrate.
Bibliografia
Il Tempio di San Paolo in Alba, edizioni paoline, Alba, 1988.
AA.VV, Arte in Bra, a cura di E. Molinaro, Bra, 1988.