Episodi della vita di San Lorenzo
Alba, Cattedrale di San Lorenzo
AUTORE
Hartman Cherubino Luigi
SOGGETTO
Quatto grandi affreschi rappresentanti: il martire incontra il pontefice San Sisto, San Lorenzo presenta i tesori della chiesa, il martire in carcere, San Lorenzo viene posto sulla graticola rovente
DATAZIONE
1871
UBICAZIONE ATTUALE
Alba, Cattedrale di San Lorenzo
PROVENIENZA
Realizzati in loco
TECNICA
pitture monocrome a encausto
Le quattro grandi pitture, che decorano le pareti laterali dell'abside centrale del duomo, raffigurano altrettanti momenti epici della vita di San Lorenzo, terminata brutalmente nel martirio sulla graticola:
- nel primo riquadro (partendo da sinistra) il martire incontra il pontefice San Sisto, che procede verso il martirio e prega per lui
- (nel coro lato del Vangelo) San Lorenzo presenta al tiranno i tesori della chiesa, nella persona dei poveri
- (nel lato dell'Epistola) il martire in carcere converte e battezza i detenuti
- infine San Lorenzo viene posto sulla graticola rovente, simbolo del suo martirio.
Ciascun riquadro è incorniciato da una fascia dipinta con motivi decorativi a rombi di colore rosso e grigio e reca in basso la didascalia in latino. Opera di stampo storicistico, in queste composizioni maestose di impronta raffaellesca, domina la figura umana, gruppi di uomini che agiscono tra classiche architetture romane. Le pitture richiamano l'arte del Quattrocento e del Cinquecento, che ha come scenario l'antichità classica e le figure, nella loro robusta consistenza fisica ricordano quelle michelangiolesche, dai corpi muscolosi e ben torniti. La densità dei personaggi che occupano quasi l'intera campitura, rende la concitazione degli eventi narrati e sprigiona il senso di drammaticità, ben leggibile nella scena del martirio, in cui San Lorenzo è deposto sulla graticola. Il senso tragico è ancor più accentuato dal monocromo, che sfrutta unicamente il chiaroscuro, annullando i colori.
Cherubino Luigi Hartman nasce a Chiavenna nel 1807. Frequenta l'Accademia di Brera e successivamente il Comune di Chiavenna lo manda a perfezionarsi a Roma, aiutandolo con un contributo economico. Egli inizia a lavorare in Piemonte a partire dalla metà dell'Ottocento, affrescando numerose chiese della Regione. Dal 1870 collabora con Arborio Mella e l'anno successivo interviene nel cantiere del Duomo di Alba. Proprio in questi anni Hartman, che aveva sperimentato la policromia seicentesca, approda al monocromo ad encausto, che egli definisce finta scoltura per il grande effetto di rilievo e che, d'ora in poi, diventerà tecnica distintiva della sua produzione artistica.
Anche se Hartman fu pittore molto apprezzato dai contemporanei, lo stesso prete di Alba Bruno Ferrua nel 1864 lo definì Persona di abilità rara, unico nel disegno, svelto e felicissimo nell'esecuzione, di soavi costumi e buon cristiano, l'opera del duomo dalla forte teatralità ha scarso valore artistico.
Bibliografia
Archivio catt. Alba, cart.I, cart. 55, fasc. 5, lettera 16/06/'84 citata da D'Agostino, p. 62.
F. Boella, La cattedrale di Alba, Tipografia e Libreria diocesana Sansoldi, Alba, 1933.
La cattedrale San Lorenzo, W. Accigliaro, L. Maccario, a cura del comune, Alba, 1986.
C. Thellung, Contributo alla conoscenza della pittura religiosa del XIX sec.: Enrico Reffo 1831-1917, a.a. 1986/87.
A. Bonino, Miscellanea artistica della Provincia di Cuneo, vol. I, Tipografia Gastaldi, Cuneo, 1929.