Madonna con Bambino e Santi
Alba, Cattedrale di San Lorenzo, Madonna del Rosario
AUTORE
Reffo Enrico
SOGGETTO
Pala d'Altare raffigurante la Madonna con Bambino con ai piedi S. Domenico di Gozman e Santa Caterina da Siena
DATAZIONE
1888
UBICAZIONE ATTUALE
Alba, Cattedrale di San Lorenzo, Madonna del Rosario
PROVENIENZA
Realizzata per la Cattedrale di San Lorenzo, Madonna del Rosario
TECNICA
pittura a olio su tavola
La pala di Reffo, collocata sopra l'altare della Madonna del Rosario (sovrapposta ad un precedente dipinto dell'Ottocento di Cesare Rossi), ripropone la classica forma ad arco a tutto sesto, tipica delle pale del Trecento e Quattrocento. Su sfondo oro, trapuntato di motivi decorativi, che simulano una tappezzeria, siede su un trono dalla foggia neogotica, la Madonna, che indossa la corona e ha l'aureola. Sulle sue ginocchia il Bambin Gesù con slancio e a braccia aperte, porge la corona del rosario a Santa Caterina da Siena che, inginocchiata di profilo ai piedi del trono, tende la mano destra per ricevere il dono. Nell'abito bianco e nero, col capo coperto dal velo, il suo viso ha un incarnato pallido illuminato dall'aureola, che traccia un lieve profilo rosso attorno ad esso. La Vergine con gesto elegante e posato protende il rosario a San Domenico di Gozman, anch'egli inginocchiato ai suoi piedi e incoronato dall'aureola.
I due santi poggiano le ginocchia su un tappeto finemente decorato, che vagheggia l'hortus conclusus delle raffigurazioni trecentesche e su di esso sono deposti il rametto di giglio bianco e il libro.
Ai lati del trono, il cui schienale termina a punta, come una vetrata tardo gotica, due angeli sorreggono un cartiglio che si svolge mostrando la scritta Regina Sacratissimi Rosarii in foggia trecentesca, con abiti svolazzanti che scendono ai lati, sfiorando la cornice della pala. Le loro vesti hanno colori differenti, l'angelo di destra indossa un vestito color oro, quello di sinistra grigio azzurro, le ali hanno piume rosa e blu, essi portano le mani al petto in segno di preghiera e volgono gli occhi verso il basso per adorare la Madonna.
L'opera rimanda, sia per scelta cromatica (lo sfondo oro), che per la disposizione armonica delle cinque figure agli affreschi del Quattrocento, tuttavia Reffo non vuole riprodurre le forme arcaiche, ma contamina la pittura primitiva con l'invenzione contemporanea, ovvero il bisogno di realismo. Le sue figure sono, infatti, caratterizzate da verismo, il pittore predilige le tinte luminose e riesce ad esprimere nei santi la contemplazione e un vivo sentimento di profonda devozione. C'è lo studio della luce dal vero, il colore è pulito, netto, steso per larghe campiture.
Reffo si mostra molto attento ai particolari, soprattutto non trascura di descrivere con minuzia gli abiti: la veste della Madonna color rosa è chiusa da un elegante mantello blu, finemente ricamato d'oro lungo il bordo.
L'espressione stilistica di Reffo, come scrive C. Thellung, risponde dunque ai desideri della pittura del XIX secolo: egli ricopre il ruolo di restauratore ed incarna nell'ambito dell'arte sacra le aspirazioni di quell'epoca, la volontà di conciliare la tradizione con il sentimento cristiano.
La pala s'inserisce appieno nel San Lorenzo, rispondendo in chiave pittorica agli ideali architettonici di Arborio Mella, che negli stessi anni restaura il Duomo secondo un gusto neogotico, caratterizzato da eclettismo di elementi stilistici, riscontrabile anche nell'opera di Reffo. Per l'artista, infatti, l'efficacia dell'arte sacra deriva dal recupero della forza artistica del Quattrocento, anche negli edifici religiosi l'approccio della chiesa è la ricerca di uno stile monumentale, che guarda agli esempi del passato.
Enrico Reffo nasce a Torino nel 1831 da una modesta famiglia. Nel 1853 si iscrive all'Accademia Albertina, dove frequenta i corsi serali di Alessandro Antonelli. Esordisce come scenografo, attività che influenzerà molto la sua carriera artistica, e dalla quale apprende l'abilità e la precisione nella resa dei costumi d'epoca e degli abiti talari.
Bibliografia
Enrico Reffo (1831-1917): pittore religioso tra ottocento e novecento: i suoi disegni, a cura di C. Daprà, C. Thellung, ne I Quaderni della Civica d'arte, Q.28, Pinerolo, 1987.
F. Boella, La cattedrale di Alba, Tipografia e Libreria diocesana Sansoldi, Alba, 1933.
La cattedrale San Lorenzo, W. Accigliaro, L. Maccario, a cura del comune, Alba, 1986.
C. Thellung, Contributo alla conoscenza della pittura religiosa del XIX sec.: Enrico Reffo 1831-1917, a.a. 1986/87.
Can. G. Pozzetti, La cattredale di San Lorenzo in Alba, Industria Grafica Sansoldi, Alba, 1955.