Torre Negri
Sorgeva di fronte al duomo all'angolo nord-est della piazza. Fu abbattuta nel 1867 per decisione del comune albese, con il malinteso scopo di allargare la piazza e liberare la facciata del duomo che ne veniva coperta.
Negli stessi anni si attuava il cosidetto "restauro" della cattedrale ad opera dell'Ing Arborio Mella.
La tela del Palazzo Comunale e la tavola del Theatrum Sabaudiae riportano entrambi questa torre nella sua giusta posizione. Una migliore rappresentazione si può trovare anche nei disegni di Clemente Rovere.
Era una torre assai alta, forse la più alta; è probabile che in epoca medioevale sorgesse isolata, vista la scarsa consistenza edilizia degli edifici che nell'Ottocento l'avevano accostata sui due lati.
Una bottega, con ingresso di fronte al duomo (lato est) e sulla piazza (lato sud) aveva occupato, nell'Ottocento, la base della torre. In questa bottega operò, come ciabattino e per un certo periodo di tempo, Giovanni Coppino, il padre di Michele che fu professore universitario, deputato di Alba e Ministro della Pubblica Istruzione. Una delle due porte, probabilmente quella verso la piazza, rispettava, nella posizione, l'apertura originaria della torre.
Al di sopra una numerosa serie di feritoie o strette finestre. Questa scansione di aperture è molto simile alle torri Bonino e Astesiano. La bifora al posto della monofora in cima alla torre è una variante che la accosta invece alla torre Sineo.
Nell'estate del 1980, durante i lavori di ripavimentazione dell'intera piazza, venivano alla luce i resti sommersi dell'antica torre.
Si trattava delle fondazioni della torre da cui si evidenziava la sua forma leggermente rettangolare e anche il suo isolamento. Non c'era infatti nessuna altra muratura intorno.
Bibliografia
Per chi desiderasse approfondire lo studio architettonico delle torri, case-torri, residenze medievali si consiglia la consultazione di:
A. Cavallari Murat (a cura di), Tessuti urbani in Alba, Alba 1975;
G. Cravero - M. Piacentino, Alba Medioevale, Tesi di Laurea, facoltà di Architettura, Politecnico di Torino a.a. 1979-80.
Egle Micheletto (a cura di) Una città nel Medioevo, Famija Albeisa, 1999.
Tutti i volumi sono consultabili presso il Centro Studi "Beppe Fenoglio".
Sui singoli edifici sono stati effettuati studi e tesi di Laurea consultabili sulla rivista Alba Pompeia e presso la Biblioteca Civica.