Ponte sul fiume Tanaro
L'Ottocento è per Alba un momento di enormi cambiamenti che hanno lo scopo di trasformare il volto della città attraverso la costruzione di grandi e moderni edifici, palazzi, opere pubbliche all'avanguardia. In questo frangente si colloca il progetto di risistemazione della viabilità, pedonale, veicolare e anche fluviale. Già nel 1831 l'architetto Signoris si occupa di riorganizzare il corso del Tanaro, raddrizzando una parte della tratta del fiume e riassettando il ponte natante. Il progetto di Signoris non rappresenta soltanto un'opera all'avanguardia sotto il profilo dell'ingegneria idraulica, poiché scioglie il difficile problema arrecato dagli apporti di tre corsi d'acqua, ma risolve nel contempo anche la gestione della circolazione nell'attraversamento del fiume. Il grande salto di qualità avviene però nel 1845, quando Carlo Alberto, desideroso di far progredire i legami di Alba con il territorio, verso Ovest e Nord, decide di dare l'avvio alla costruzione di un ponte in muratura. Il progetto venne approvato il 30 dicembre 1845 e fu iniziato solo due anni più tardi. Il 28 aprile 1847, con una solenne cerimonia, il re Carlo Alberto ne pose la prima pietra e successivamente ampliato (nel 1865) con una nuova serie di arcate per poter essere adattato al passaggio della strada ferrata Alessandria-Cavallermaggiore, che resterà, malgrado le ambizioni di Secondo Vandero, progettista di nuove proposte di linee rivolte verso la capitale e verso il mare, la sola connessione ferroviaria della città.
Bibliografia
CAVALLARI MURAT, Augusto: Tessuti urbani in Alba, Città di Alba, 1975.