Castelrosso di Cherasco
A circa dieci chilometri dalla città di Cherasco, a S. Stefano del Bosco, sorse anticamente un castello: lo troviamo già citato in un diploma del 901 di Ludovico III. Nel 1337 la costruzione doveva aver bisogno di essere riattivata e potenziata se il comune di Cherasco inviava un'ambasceria al re di Provenza, Roberto d'Angiò, per chiederne l'intervento finanziario. La richiesta tuttavia non venne accolta. Nel 1552 il governatore di Cherasco diede l'ordine di abbatterlo, poiché lo riteneva un ostacolo alle sue operazioni militari. L'ordine tuttavia non dovette essere eseguito perché, sette anni dopo, nel 1559, il castello compare citato in un atto con cui il duca Emanuele Filiberto lo donava al suo consigliere e governatore di Bene, Cav. Biagio Mentone, al quale concedeva pure il titolo di Signore di S. Stefano. Venduto dai suoi eredi ai conti Merindol, questi lo trasformarono, lo ampliarono e lo dipinsero esternamente in rosso. Ciò gli valse il soprannome di Castelrosso.
Bibliografia
F. Conti, Castelli del Piemonte, vol. III, Görlich, 1980.
A. Piovano, L. Fogliato, G. Cigna, I Castelli itinerari di poesia, storia, arte nel cuneese di ieri e di oggi, Cavallermaggiore, 1976.