Torre di Camerana frazione Villa
La torre, alta e snella, che svetta vicino a Camerana, dominando le colline all'intorno, è l'ultimo resto di una fortificazione assai antica, andata poi distrutta nel Cinquecento nel corso delle guerre per la supremazia in Italia fra francesi e spagnoli.
Le notizie di questa presenza fortificata si hanno già a partire dal X secolo, quando nel 967, in un diploma a favore della chiesa di Savona, si fa menzione di un apprestamento difensivo sul luogo. Non era che una piccola casaforte a presidio e difesa della zona, di una qualche importanza per la sua posizione a cavallo delle maggiori vie di comunicazione colleganti l'entroterra piemontese con Savona (una, passante per Saliceto e Monesiglio, aveva come terminale piemontese Cortemilia, l'altra per Montezemolo giungeva a Ceva). Ai marchersi di Ceva appartenne per lungo tempo l'edificio, finché nel 1268 non pervenne ai Del Carretto nella persona di uno di essi, Corrado. Il nuovo proprietario provvide a riattare e potenziare l'antica casaforte. Anzi, più che di un potenziamento, di trattò di un vero e proprio rifacimento, imperniato sull'alta torre quadrata ancora oggi visibile, che funzionava da mastio a da centro di tutto il sistema difensivo.
Il complesso passò a vari proprietari: gli Angioini prima, i Nano di Ceva successivamente, per tornare infine ai Del Carretto che iniziarono un nuovo rifacimento dell'edificio. Esso fu trasformato in un castello vero e proprio, ancora imperniato sulla torre edificata dall'antenato Corrado, ripresa nelle murature e nelle dimensioni, che sostituì, con altre costruzioni annesse, l'antica casaforte del X secolo. Il castello, così trasformato, passò, un decennio più tardi, nel 1468, ai Saluzzo; Ludovico II di Saluzzo lo cedette, come dono di nozze, al genero.
Nel secolo successivo il complesso andò in rovina per vicende belliche allo stato in cui ancora oggi si trova: una serie di rovine da cui emerge l'aguzzo profilo dell'alta torre.
Bibliografia
F. Conti, Castelli del Piemonte, vol. III, Görlich, 1980.
A. Piovano, L. Fogliato, G. Cigna, I Castelli itinerari di poesia, storia, arte nel cuneese di ieri e di oggi, Cavallermaggiore, 1976.