Giardino pubblico della stazione
Il dibattito intorno alla creazione di una fascia di verde pubblico nella città di Alba può essere fatto risalire alla fine degli anni venti dell'Ottocento, quando l'ingegnere capo della Provincia Secondo Vandero redige il Piano regolatore di abbellimento e ingrandimento della città (1829), prevedendo la realizzazione del pubblico passeggio che viene concepito e descritto in maniera minuziosa: esso riguarda la zona prossima alle antiche mura, in parte demolite, e sostituite dall'anello dei viali. Il tema del giardino, invece, uno dei tipici luoghi di ritrovo della nascente borghesia, si svilupperà soltanto verso la fine del secolo. Il primo giardino pubblico ad Alba è comunque legato alla creazione della ferrovia e alla costruzione della Stazione Ferroviaria, edificio dall'aspetto piuttosto modesto, che viene dislocata in una zona periferica a ridosso dei viali di circonvallazione, che non riesce a contribuire a creare nuove polarità urbane, come avviene invece in altre realtà piemontesi, come Torino o Pinerolo. L'unico elemento che contribuisce alla valorizzazione dell'area è il giardino appositamente creato per fronteggiare la Stazione appena sorta. Il progetto è opera di Giuseppe Roda, esponente di primissimo piano nella progettazione dei giardini: insieme al fratello Marcellino era infatti stato inviato per ordine della Real Casa a intraprendere un viaggio di istruzione in Europa dal 1839 al 1843, per apprendere l'arte dei giardini e sondarne le nuove tecnologie per poi ritornare in patria e ottenere il titolo di giardinieri reali, che esercitarono presso il Parco di Racconigi. Il progetto del giardino albese viene realizzato nel 1889, sulla base di un disegno che prevede un complesso di percorsi interni su acciottolato e pietrisco, murature provenienti dalla Cherasca, una fontana e molte panchine.
Oggi l'impianto risulta in parte rimaneggiato.
Giuseppe Roda, giardiniere, viene nominato da Carlo Alberto direttore del parco della residenza di Racconigi. Insieme al fratello Marcellino, tra il 1840 e il 1843 a spese dell'Azienda della Real Casa, viene inviato nel Lombardo Veneto, Austria, Allemagna, Olanda e Inghilterra per studiare l'arte dei giardini ed, in particolare, la conduzione delle serre e l'amministrazione delle grandi tenute agricole, in modo da poter acquisire una conoscenza diretta dei più importanti giardini d'Europa. Impegnato a lungo nel parco di Racconigi, prima come direttore e quindi come consulente, Giuseppe Roda, fonda un'Azienda florovivaistica, e opera nelle residenze reali dell'Italia Unita.
Bibliografia
VIGLINO DAVICO, Micaela (a cura di Gianfranco Maggi): Alba 1848 - 1898, con contributi di Elena Dellapiana, Laura Guardamagna, Vittorio Rapetti e Giancarlo Subbrero, ed. Piazza, Torino 1994.
VIGLINO DAVICO, Micaela: La facies di Alba nell'Ottocento: i luoghi della borghesia, in: ALONGE, Roberto, VIGLINO DAVICO Micaela, DELLAPIANA Elena [et al.] Il teatro sociale di Alba: modernità e tradizione ed. Celid, Torino 1997, pag. 93-117.
In via di pubblicazione, Atti del Convegno internazionale: Marcellino e Giuseppe Roda. Un viaggio nella cultura del giardino e del paesaggio svoltosi presso il Castello di Racconigi, il 22-23-24 settembre 2005.