Complesso Enel
L’edificio, recentemente modificato nel suo aspetto originale, si colloca lungo corso Nino Bixio volgendo le spalle al fiume Tanaro e mantenendo poco vicino, ormai in stato d’abbandono, i vecchi impianti della Società Piemonte Centrale Elettrica. Qui, durante gli anni Settanta, sono stati realizzati i nuovi corpi di fabbrica che avrebbero alloggiato gli uffici dell’Enel oltre ad alcuni servizi fino alla dismissione avvenuta all’inizio del nuovo Millennio. L’insediamento, sviluppato attraverso diverse proposte progettuali, avrebbe finito per dotare la zona di tutti i servizi utili alle utenze e, negli anni, agli stessi impiegati.
Il corpo di fabbrica destinato agli uffici denuncia la propria modalità costruttiva aderendo a processi di costruzione tutta industriale e andando così di pari passo con la destinazione dell’edificio. Al basamento in cemento armato, interrotto soltanto dalla schiera di pilastri a sezione circolare che puntellano il piano superiore, fa seguito il curtain wall in cui si riconosce il marcapiano, rivestito da pannelli traslucidi color verde bottiglia e l’insieme di finestre inserite all’interno dei telai metallici. Sul lato opposto alla spina di contenimento si attesta il blocco distributivo del corpo scala generando un impianto distributivo che non avrebbe dovuto interferire con gli spazi destinati al lavoro. Il progetto prevedeva al primo piano uno spazio di accoglienza per il pubblico oltre ad una serie di uffici che seguivano al piano superiore terminando, in quello successivo, con spazi dedicati in parte ad ufficio e in parte ad alloggio della direzione. Il setto murario di contenimento che delimita e chiude visivamente l’orizzontalità del fabbricato principale su Corso Nino Bixio, attraverso l’opacità del volume dettato dall’utilizzo del mattone, denuncia la propria autonomia rispetto al sistema di tamponatura adottato sul fronte principale, trovando prosecuzione soltanto nel risvolto del fronte retrostante. Una fitta maglia di aperture di piccole dimensioni nella superficie laterizia rosso bruna sembra quasi voglia rimandare ad alcuni esempi di architettura proposti, in quegli anni, dalla Tendenza milanese. Un fronte del tutto differente questo che si affaccia sul grande spazio dove trovano posto una serie di locali destinati a magazzino, all’autorimessa e al deposito. Alcune differenze intercorrono tra le diverse ipotesi progettuali - che in sé disegnano anche l’arredamento interno individuando correttamente il ruolo del locatario - destinate alla realizzazione dell’edificio Enel come la collocazione di una pensilina esterna (collocata in punti diversi dell’edificio) o dello scalone d’entrata, in un primo tempo disposto parallelamente all’asse stradale e successivamente inserita all’interno del fabbricato lasciando così libera la facciata di comunicare visivamente la ricerca di una leggerezza tutta costruttiva.