Palazzo Comunale - interventi
Il grande progetto che tende a trasformare il volto medievale della città antica nell'area intorno al Duomo, si attua su due livelli: uno, a scala urbanistica, l'altro a scala architettonica. Il Palazzo di Città, coinvolto nelle vicende di ristrutturazione urbana, viene perciò ad essere toccato dal 1852, da interventi di restauro che mirano ad un riadattamento dell'edificio in previsione di un trasferimento, al suo interno, degli uffici comunali. Le trasformazioni cui l'antico edificio viene sottoposto, ad opera del Busca, rientrano nella consueta prassi operata dall'architetto albese, di cancellazione dei tratti medievali: eliminazione di un avancorpo accanto alla sala del Sindaco; il prolungamento di un cornicione, al fine di armonizzare la costruzione con l'adiacente casa Negri, che nel frattempo subiva un riadattamento; la sostituzione di un balcone ligneo con uno in metallo e pietra. Altri lavori importanti di consolidamento vengono attuati nel 1860; nello stesso anno viene anche messa a punto la trasformazione del Salone al primo piano, utile non solo per le attività comunali, ma talvolta anche per balli, feste e pranzi importanti quando esso veniva dato in concessione a privati. Altri locali al pianterreno, facenti parte del complesso del Municipio, erano affittati a privati: in essi si trovavano delle botteghe ed un albergo.
Un progetto di riadattamento più completo e omogeneo, viene attuato a partire dal 1866, quando si rendono necessari nuovi spazi per uffici in seguito alle nuove disposizioni legislative che impongono l'impianto del Registro della popolazione e la conservazione dei Libri dello Stato Civile. E' sempre Giorgio Busca che si occupa di ristrutturare e modificare gli spazi interni, non riuscendo però a eliminare completamente l'immagine medievale del complesso. Nel 1872 viene redatto dall'Ingegnere Civico Alimondi, nel frattempo succeduto al Busca, il progetto per una nuova scala all'interno dell'edificio.
Una sostanziale revisione dell'impianto del Palazzo Comunale sarà realizzata negli anni Trenta del Novecento da Costanzo Molineris.
Successivi ampliamenti verranno realizzati nella seconda metà del Novecento.
Giorgio Busca (Alba, 1818-1977), Frequenta l'Università di Torino e si laurea in Architettura Civile il 7 luglio 1841, con una tesi discussa con Ferdinando Bonsignore, progettista della Chiesa della Gran Madre di Torino. Immediatamente dopo la laurea, inizia la sua brillante carriera come politico e come architetto. Nel 1845 fa parte del Consiglio di Ornato, e nel febbraio del 1848 entra nel Consiglio aggiunto. Il 19 settembre 1854 viene nominato sindaco dal Re, carica che mantiene fino al 16 novembre 1865.
Fra le sue opere architettoniche ricordiamo il Teatro Sociale, il Ginnasio Liceo Govone, Palazzo Porro, il Cimitero Urbano e la facciata del Seminario Maggiore.
Bibliografia
CAVALLARI MURAT, Augusto: Tessuti urbani in Alba, Città di Alba, 1975.
VIGLINO DAVICO, Micaela, PARUSSO Giulio: Giorgio Busca architetto e la città di Alba nell' Ottocento, Cassa di risparmio di Cuneo, Famija Albeisa, 1989.
VIGLINO DAVICO, Micaela (a cura di Gianfranco Maggi): Alba 1848 - 1898, con contributi di Elena Dellapiana, Laura Guardamagna, Vittorio Rapetti e Giancarlo Subbrero, ed.Piazza, Torino 1994.